ANCONA - Spiragli di ottimismo. L’export delle Marche è cresciuto del 3,3% nel primo trimestre 2021 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, sfiorando il 2,9 miliardi di euro. Il dato, diffuso ieri dall’Istat, attesta la regione sopra la media italiana (+2,6%). Un risultato ancora più positivo se si considera che nei primi tre mesi del 2020 il Covid non aveva ancora impattato pesantemente sull’economia.
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«È una performance incoraggiante», osserva Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, che però sottolinea come «continui a preoccupare la frenata registrata nel Fermano».
I flussi in uscita del settore tessile-abbigliamento-calzatura si sono ridotti, in generale, dell’11,3% (-58 milioni nel trimestre), mentre sono in crescita tutti i comparti della metalmeccanica (+27%), con la produzione di macchinari che si conferma il settore con la maggior vocazione all’estero (+20,8%), quelli del mobile-arredamento (+12,4%), dell’agroalimentare (+9,6%) e dei prodotti chimici (+40%). Un discorso a parte meritano la nautica e il farmaceutico, i cui exploit sono generati da situazioni contingenti e passano da 14 a 53 milioni. Secondo l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mirco Carloni, «i dati pubblicati dall’Istat sono incoraggianti. Vogliamo rapidamente favorire la crescita sui mercati esteri delle nostre aziende con politiche sistemiche di sostegno». Tra i principali Paesi di sbocco c’è la Germania, che continua ad essere il primo mercato di riferimento con 342,4 milioni nel trimestre considerato, ma con un lieve calo (-2,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Infine, alla vigilia dell’Expo di Dubai (ottobre 2021), l’export marchigiano verso gli Emirati Arabi Uniti è cresciuto dell’84,6% e quello verso l’Arabia Saudita del 34%. «Finalmente registriamo qualche segnale di ripresa, anche se c’è ancora tanta strada da fare per recuperare i livelli di vendite all’estero pre-pandemia», il commento del presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni.