Medici di base, dal 15 marzo vaccinazioni in ambulatorio. Acquaroli: «Potremo contare su circa 1.200 professionisti»

Medici di base, dal 15 marzo vaccinazioni in ambulatorio. Acquaroli: «Potremo contare su circa 1.200 professionisti»
di Martina Marinangeli
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Sabato 6 Marzo 2021, 02:35

ANCONA Dopo settimane di trattative, è finalmente arrivata la fumata bianca sull’accordo tra Regione e medici di base per una vaccinazione anti Covid “diffusa” sul territorio, con somministrazioni a domicilio e negli ambulatori. Ieri mattina, la giunta ha dato il via libera al documento che diventerà operativo entro il 15 marzo. «Abbiamo anche aperto un tavolo con le categorie economiche e produttive e la Camera di Commercio – fa sapere il governatore Francesco Acquaroli – per definire un protocollo per la somministrazione dei vaccini anche nei luoghi di lavoro, nel massimo rispetto delle disposizioni sanitarie».


I ritardi
Provvedimenti che puntano ad accelerare una campagna vaccinale finora sottotono. Ritardi che, secondo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, sono imputabili alla scarsità delle forniture dei farmaci Pfizer e Moderna: «Per le Marche sono previste solo 100mila dosi per marzo», spiega in un post su Facebook, così come 100mila saranno i vaccini targati AstraZeneca che arriveranno entro la fine del mese. «C’è un’impennata verticale dei contagi: si comincia a respirare l’aria del marzo scorso» ha osservato ieri l’assessore durante il confronto “Salute, diritto individuale o collettivo” organizzato da Uil Marche, aggiungendo che «c’è la necessità di produrre i vaccini in Italia e, se lo faremo, penso sia giusto che ne regaliamo un po’ anche al Nord Africa, per solidarietà con chi è più povero di noi». Nel frattempo, si guarda al contingente.

L’accordo con i medici di base prevede che le forniture vaccinali (Pfizer/Moderna e AstraZeneca) avvengano con cadenza settimanale, calibrate sulle quantità di dosi assicurate dalle consegne nazionali. 


L’iter da seguire
Ogni medico potrà vaccinare, di volta in volta, solo le categorie stabilite dal Piano vaccinale regionale, a partire dai pazienti over-80 già iscritti nelle liste predisposte nella piattaforma di prenotazione e dando priorità ai “soggetti estremamente vulnerabili”. «La collaborazione dei medici di medicina generale è fondamentale per imprimere l’auspicata svolta nella vaccinazione di tutta la popolazione della regione – evidenzia Acquaroli –. Sulla base delle adesioni volontarie, potremo contare su oltre 1.200 medici capillarmente distribuiti sul territorio». Positivi i giudizi dei segretari regionali di Fimmg Massimo Magi e di Snai Fabrizio Valeri: «già dal 15 marzo saremo pronti, con l’equipe territoriali, ad utilizzare tutti i vaccini disponibili». L’accordo, che copre tutte le fasi del Piano vaccinale, prevede un compenso di 12,32 euro per le prestazioni effettuate in ambulatorio e di 18,32 per quelle domiciliari. I medici, in primo luogo, dovranno vaccinare i pazienti di età pari o superiore a 80 anni impossibilitati a lasciare il domicilio o non in condizione di raggiungere i centri vaccinali, ed i soggetti fragili. Tra le categorie prioritarie individuate nell’accordo, anche i detenuti. 

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