ANCONA Dopo settimane di trattative, è finalmente arrivata la fumata bianca sull’accordo tra Regione e medici di base per una vaccinazione anti Covid “diffusa” sul territorio, con somministrazioni a domicilio e negli ambulatori. Ieri mattina, la giunta ha dato il via libera al documento che diventerà operativo entro il 15 marzo. «Abbiamo anche aperto un tavolo con le categorie economiche e produttive e la Camera di Commercio – fa sapere il governatore Francesco Acquaroli – per definire un protocollo per la somministrazione dei vaccini anche nei luoghi di lavoro, nel massimo rispetto delle disposizioni sanitarie».
I ritardi
Provvedimenti che puntano ad accelerare una campagna vaccinale finora sottotono. Ritardi che, secondo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, sono imputabili alla scarsità delle forniture dei farmaci Pfizer e Moderna: «Per le Marche sono previste solo 100mila dosi per marzo», spiega in un post su Facebook, così come 100mila saranno i vaccini targati AstraZeneca che arriveranno entro la fine del mese. «C’è un’impennata verticale dei contagi: si comincia a respirare l’aria del marzo scorso» ha osservato ieri l’assessore durante il confronto “Salute, diritto individuale o collettivo” organizzato da Uil Marche, aggiungendo che «c’è la necessità di produrre i vaccini in Italia e, se lo faremo, penso sia giusto che ne regaliamo un po’ anche al Nord Africa, per solidarietà con chi è più povero di noi». Nel frattempo, si guarda al contingente.
L’iter da seguire
Ogni medico potrà vaccinare, di volta in volta, solo le categorie stabilite dal Piano vaccinale regionale, a partire dai pazienti over-80 già iscritti nelle liste predisposte nella piattaforma di prenotazione e dando priorità ai “soggetti estremamente vulnerabili”. «La collaborazione dei medici di medicina generale è fondamentale per imprimere l’auspicata svolta nella vaccinazione di tutta la popolazione della regione – evidenzia Acquaroli –. Sulla base delle adesioni volontarie, potremo contare su oltre 1.200 medici capillarmente distribuiti sul territorio». Positivi i giudizi dei segretari regionali di Fimmg Massimo Magi e di Snai Fabrizio Valeri: «già dal 15 marzo saremo pronti, con l’equipe territoriali, ad utilizzare tutti i vaccini disponibili». L’accordo, che copre tutte le fasi del Piano vaccinale, prevede un compenso di 12,32 euro per le prestazioni effettuate in ambulatorio e di 18,32 per quelle domiciliari. I medici, in primo luogo, dovranno vaccinare i pazienti di età pari o superiore a 80 anni impossibilitati a lasciare il domicilio o non in condizione di raggiungere i centri vaccinali, ed i soggetti fragili. Tra le categorie prioritarie individuate nell’accordo, anche i detenuti.
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