Scuola e aziende alla moviola, la Banda ultra larga è utopia. La fine dei lavori? Campa cavallo

La Banda ultra larga è utopia
La Banda ultra larga è utopia
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Lunedì 20 Aprile 2020, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 11:52

ANCONA  - Tra smart working e didattica online, la vita nell’era del Covid-19 viaggia sulle autostrade digitali. Infrastrutture immateriali che, nell’ultimo mese, hanno dovuto reggere un flusso di utenza molto più imponente rispetto al passato. E nel prossimo futuro, con l’approssimarsi della fase 2, altre aziende ora ferme riavvieranno la produzione, dovendo poter contare su adeguati strumenti digitali per connettersi al resto del mondo. 

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Le Marche sono pronte a questa sfida? La pandemia di coronavirus ha rallentato uno dei motori principali della digitalizzazione, ovvero i cantieri del piano per la Banda ultra larga, un programma strategico e faraonico da 105 milioni di euro, che prevede la realizzazione di un’infrastruttura regionale finalizzata a garantire l’invio di dati ad altissima velocità – oltre 30 megabyte al secondo – attraverso una connessione con fibra ottica.

La copertura totale, secondo le direttive dettate dall’Agenda Digitale Europea, avrebbe dovuto essere raggiunta entro la fine del 2020, ma evidentemente, per cause di forza maggiore, questa tabella di marcia non potrà essere rispettata. Nelle Marche, i Comuni coinvolti nel progetto sono 263, con 147 cantieri già avviati, ma in 30 di questi i lavori hanno frenato a causa del Covid. Proseguono invece secondo programma a Pioraco, Ripatransone, Cossignano, Montefalcone Appennino, Ortezzano, Genga, Fabriano, Serra San Quirico e Cupra Montana. A questi, si aggiungono i nove fortunati Comuni che avevano già visto il completamento dei cantieri tra l’agosto ed il dicembre 2019, ovvero Montemaggiore al Metauro, Saltara, Jesi, Pievebovigliana, Montalto delle Marche, Montedinove, Palmiano, Montelparo e Monte Rinaldo. 

Con l’articolo 82 del decreto Cura Italia, il governo ha varato le «Misure destinate agli operatori che forniscono reti e servizi di comunicazioni elettroniche», sottolineando che tali provvedimenti sono adottati per fare fronte alla crescita dei consumi e del traffico sulle reti di comunicazioni elettroniche. In virtù di ciò, nelle Marche, Telecom è incaricata di completare i lavori per la Bul in 55 Comuni. Per il resto, è l’azienda Open Fiber a portare avanti il piano, in quanto aggiudicataria di entrambi i bandi indetti in Italia in questa materia. Una volta completato, il progetto permetterà la realizzazione di una infrastruttura informatica in fibra di circa 3.300 chilometri, coinvolgendo il 99% del territorio regionale, con particolare interesse per i distretti produttivi e le zone rurali e montane finora quasi completamente «disconnesse». Progetto che, però, è ancora in fieri, e nel frattempo la necessità di autostrade digitali adeguati è diventata l’ordine del giorno. Stesso discorso vale per la scuola e la formazione in generale, con alunni di ogni grado ormai chiamati ad adeguarsi alla didattica online. 

«Il discorso del digitale prima era una curiosità, ora è una necessità e va organizzato bene – osserva l’assessora all’Istruzione Loretta Bravi –. Per la didattica a distanza, l’Ufficio scolastico regionale delle Marche ha avuto oltre due milioni degli 8,2 stanziati dal ministero per le piattaforme digitali e per la preparazione del personale». Per la parte di sua competenza, poi, la Regione ha emanato le “Linee guida per la gestione delle attività formative in presenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19” con delibera 311 con la quale si autorizzano «tutti gli Enti gestori titolari di attività formative finanziate dalla Regione già avviate o per le quali siano già stati sottoscritti gli atti di adesione, o da attivare improrogabilmente nel periodo di sospensione, a sostituire le lezioni frontali d’aula con le lezioni in modalità telematica a distanza».

L’erogazione dell’offerta formativa «può essere garantita attraverso l’utilizzo di appositi software (Zoom, Go To Webinar, Hangout o altri)». I tirocini pratici, invece, ad esempio quelli della formazione professionalizzante da svolgere nelle aziende, vengono rinviati a settembre.

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