Pilotti è la seconda donna alla guida di Confindustria, l'iter fino all'insediamento. Fermo cuore economico delle Marche: gli altri incarichi di vertice

Annarita Pilotti
Annarita Pilotti
di Maria Cristina Benedetti
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Mercoledì 16 Marzo 2022, 02:15 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 07:54

E tre. Fermo piazza il suo terzo asso: Annarita Pilotti, che punta decisa verso la presidenza di Confindustria Marche. Un nome, anticipato sulle colonne del Corriere Adriatico, che vale il raddoppio. Sarebbe la seconda donna al vertice dell’associazione, dopo Maria Paola Merloni, figlia di Vittorio, che nel 2004 fece da apripista ma poi si convertì subito alla politica. Tutt’altra storia sarebbe quella della signora incontrastata delle scarpe gioiello, griffate Loriblu, che aspira al mandato pieno, soprattutto forte. 

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Il compattarsi 
Nell’operazione ridare-voce all’ultima, solo in ordine di tempo, delle province marchigiane, la Pilotti è stata preceduta da altri due conterranei di spessore.

Andrea Sartori, anche lui calzaturiero, è al vertice della Svem, ex Svim, la società di sviluppo della Regione che elabora progetti locali, europei e internazionali. Una potenziale cassaforte. Stefano Violoni, altra espressione tenace di quella terra, è il leader regionale dei costruttori. Una concentrazione, la loro, che potrebbe spiegare il compattarsi della sinergia territoriale, finora segnata da animi divisi e pareri contrastanti, intorno al nome della creatrice della camminata di culto. La volontà appare quella di determinare un passaggio preordinato, da Statuto. L’atto giuridico-politico che esprime i principi dell’organizzazione dell’associazione, che con la rivisitazione del 2018 innalza da tre a quattro gli anni del mandato del presidente, ribadisce la regola della rotazione. Dopo Ancona, con Claudio Schiavoni, progettazione e produzione di quadri elettrici, che a giugno uscirà di scena, toccherà a Fermo. Non si sfugge. Guai a intaccare le coordinate, pena lo sconquasso degli equilibri interni. 


La storia 
Sedici presidenti in tutto, finora, per una delle prime costole regionali di viale dell’Astronomia. L’esordio alla guida dei capitani d’industria delle Marche fu, nel 1973, garantito dal dorico Roberto Bianchi, l’ingegnere-imprenditore a cui la Confindustria territoriale ha intitolato la via dell’attuale sede. Tra i pezzi da novanta, fece parte del gruppo Vittorio Merloni, della dinastia del bianco fabrianese, che dal 1980 al 1984 fece il salto e passò alla presidenza nazionale degli industriali. Adolfo Guzzini, leader incontrastato dell’illuminazione, e Gennaro Pieralisi, il cui cognome è inciso sulla maggior parte delle macchine olearie a livello globale, furono anche loro elementi integranti di quella squadra, tutta talenti e innovazione. 
Si cambia, il percorso è tracciato. I tempi della liturgia inizieranno due mesi prima della scadenza del mandato di Schiavoni. Sarà allora che si riunirà il Consiglio di presidenza, la sintesi dei leader delle cinque territoriali, dei giovani, dei piccoli imprenditori e dell’Ance Marche, la connessa associazione dei costruttori edili. Saranno loro a esprimere una rosa di quattro-cinque nomi, dalla cui scrematura si giungerà, ad aprile, alla nomina dei tre saggi. La consuetudine vuole che siano scelti tra i past-president. A loro spetterà il compito di aprire le consultazioni tra i soci. Il confronto durerà un mese o poco più, al termine del quale la triade ripasserà dal via, dal Consiglio di presidenza. Con i nomi, anzi, preferibilmente il nome secco, da eleggere. Annarita Pilotti.


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