«"Bresaola di seitan", "Bistecca di tofu", "Prosciutto veg": sono solo alcuni delle denominazioni usate dai produttori di alimenti a base vegetale posti in commercio con l’uso distorto di nomi riferiti alla carne o agli insaccati. Ben l’80% dei prodotti vegetali utilizza definizioni simili. Ci vogliono regole chiare. Le produzioni zootecniche italiane, spesso vanto del Made in Italy, vanno tutelate da chi vuole offrire alternative di consumo, sfruttandone nomi e notorietà» attacca il deputato della Lega e presidente della commissione Agricoltura Mirco Carloni, primo firmatario di una PDL, un progetto di legge, in materia di denominazione dei prodotti alimentari contenenti proteine vegetali.
«Viatico per cibo sintentico»
«Questi prodotti sono ottenuti mediante la lavorazione di vegetali che vengono macinati, mischiati, arricchiti con aromi e addensanti - continua Carloni - e non hanno nulla a che fare, dal punto di vista nutrizionale, con i veri prodotti della zootecnia.