M5S, il referendum caccia Fucksia
"Si è tenuta lo stipendio". Lei: falso

La senatrice Serenella Fucksia
La senatrice Serenella Fucksia
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Lunedì 28 Dicembre 2015, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 20:20
ANCONA - Sui 26.630 iscritti certificati, ha votato SI il 92,6%, pari a 24.667 voti mentre ha votato NO il 7,4%, pari a 1.963 voti.


Sul blog le accuse del Movimento
Era scattato sul blog di Beppe Grillo il referendum online per l'espulsione dal movimento di Serenella Fucksia, la senatrice M5S accusata di non aver restituito parte dei suoi emolumenti da parlamentare, come prevede il regolamento interno.
"Chi non restituisce parte del proprio stipendio come tutti gli altri - si legge nel post che indice la consultazione online - non solo viola il codice di comportamento dei cittadini parlamentari Movimento 5 Stelle, ma impedisce a giovani disoccupati di avere ulteriori opportunità di lavoro oltre a tradire un patto con gli elettori. Ogni mese i parlamentari del M5S si tagliano lo stipendio e donano quei soldi a un fondo per far partire nuove imprese e quindi nuovi posti di lavoro in Italia".
"A differenza di tutti gli altri suoi colleghi, la senatrice Serenella Fucksia non ha ancora restituito le eccedenze degli stipendi di aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre 2015, così come richiesto dallo Staff e nonostante i diversi solleciti inoltrati con scadenze in data 8, 21 e 26 dicembre. Fucksia - conclude il post - ha violato ripetutamente il codice di comportamento dei Parlamentari 5 Stelle. Ti chiediamo se debba essere espulsa".


Fucksia: "E' una scusa, è solo lotta di potere"
"La rendicontazione è una scusa: il motivo della richiesta di espulsione nei miei confronti è molto più becero. C'è una lotta di potere in corso e si è trovata questa scusa per parlare di altro, per non affrontare il problema. Ma questo modo di comportarsi non fa onore al Movimento, è un altro autogol". Così la senatrice M5s Serenella Fucksia sulla quale pende una richiesta di espulsione in corso di votazione sul blog di Beppe Grillo.

Il riferimento della senatrice è alla nuova gestione del gruppo pentastellato di palazzo Madama: "Questa cosa qui è stata voluta da Giarrusso che voleva sottolineare in questo modo il suo ruolo, dare enfasi al suo mandato. Ma c'erano alcune cose che sarebbero venute fuori: e si è trovato il modo di offuscarle con accuse becere".

La rendicontazione, ripete, "è una scusa: tutti hanno finito di rendicontare in questi giorni. La Catalfo lo ha fatto alla vigilia di Natale e io, ancora ieri, ho parlato e inviato mail alla comunicazione comunicandogli che mi ero impegnata a terminare tutto entro oggi, al massimo domani" dice la senatrice spiegando di avere anche problemi di salute: "Conoscono i motivi del mio ritardo: si è trovata questa scusa. Ma ora io finisco la rendicontazione e faccio il mio bonifico: subito dopo affrontiamo il discorso vero. C'è una difficoltà ad affrontare i problemi seri e a dare risposte congrue a diverse domande che vado ponendo. Insomma si cercano escamotage per evitare di entrare nel merito, si fa fumo per distogliere l'attenzione da altro".

Finita più volte sull'orlo dell'espulsione dal Movimento, la senatrice si dice "dispiaciuta" per questo improvviso voltafaccia: "Il M5S era nato come speranza, un sogno per noi tutti. Non certo un Movimento in cui non c'è dibattito e condivisione. Peccato perchè proprio ora viviamo un momento in cui sta vincendo: ma non perchè si è più forti, piuttosto perché cadono gli altri".
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