Nero su bianco l'accusa
"Crediti facili per milioni"

Lauro Costa e Massimo Bianconi
Lauro Costa e Massimo Bianconi
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Giovedì 10 Aprile 2014, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 13:16
ANCONA - Aperture di credito, mutui, fidejussioni bancarie facili, concessi senza garanzie adeguate a gruppi imprenditoriali, per lo pi del settore edilizio, che avrebbero cos ottenuto un ingiusto profitto per centinaia di milioni di euro. Mentre le casse di Banca Marche si svuotavano, e la banca accumulava perdite per oltre un miliardo.

È una delle ipotesi d'accusa formulate dalla procura di Ancona nel Decreto di perquisizione e sequestro che ieri ha raggiunto 27 indagati fra ex presidenti e amministratori dell'istituto di credito e della controllata Medioleasing e imprenditori. Secondo il pool di magistrati coordinato dal procuratore capo Elisabetta Melotti, un “medesimo disegno criminoso” avrebbe unito gli ex presidenti di Banca Marche Michele Ambrosini e Lauro Costa, il vice presidente Tonino Perini, l'ex direttore generale Massimo Bianconi, il suo vice Stefano Vallesi, l'ex capo area concessione crediti Massimo Battistelli, gli ex vice Dg Leonardo Cavicchia, Claudio Dell'Aquila, Pier Franco Giorgi e l'ex capo del servizio concessione crediti Giuseppe Paci e gli imprenditori Vittorio Casale e Pietro Lanari nel porre in essere “un'indebita disposizione di denaro della Banca per procurare un ingiusto profitto a favore dei gruppi finanziati, per importi complessivi di varie centinaia di milioni di euro”. Crediti e mutui insomma, venivano concessi “violando reiteratamente la normativa primaria e secondaria che regola gli affidamenti, sia con riferimento ai presupposti di merito creditizio, sia all'assenza di idonee garanzie”.

Le violazioni riguarderebbero i crediti concessi al Gruppo Lanari (che comprende la Immobiliare Elle di Lanari Pietro & C. Sas, l'Immobiliare Zeus srl, la Città Ideale srl, la Fortezza srl), al Gruppo Casale (che comprende fra l'altro le società Cfn spa, srl Iside 1 e Iside 3, CFNtrading srl, Operae spa, Torre Arsa srl, Coppelle srl, Capo Caccia Resort str, Fire spa, Pmf Ltd, Iside 4, Via Stalingrado srl, Cfn centralinista sr, Porto San Rocco srl) e “ulteriori altri sui quali sono in corso gli accertamenti (tra cui il Gruppo De Gennaro, il Gruppo Ciccolella, il Gruppo Celius, il Gruppo Foresi e plurimi altri).

Il Gruppo Lanari avrebbe ottenuto erogazioni per circa 200 milioni di euro, il Gruppo Casale per 22 milioni. Una girandola di affidamenti che, secondo la procura, fra il 2007 e il 2012 avrebbe cagionato a Banca Marche “un danno patrimoniale di rilevante gravità per il debito maturato dai gruppi societari affidati”.
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