ANCONA - Sei condanne per il default di Banca Marche e della controllata Medioleasing. È terminato così il processo di primo grado nato dal crac milioniario di Banca Marche, l'istituto di credito dichiarato fallito dal tribunale di Ancona nel 2016. La sentenza è arrivata a quattro anni dal rinvio a giudizio decretato dal gup per i 13 imputati (l'ex presidente di BM Lauro Costa è nel frattempo deceduto) finiti a dibattimento.
La bancarotta
La procura, a vario titolo, contestava i reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza.
Le condanne
Ecco le condanne: 10 anni e mezzo all'ex direttore generale Massimo Bianconi, 9 anni a Stefano Vallesi (ex direttore commerciale di Bdm e vice dg Area Mercato), 4 anni e 10 mesi a Massimo Battistelli (ex capo area crediti Bdm), 5 anni e 8 a Giuseppe Paci (ex capo servizio concessione crediti Bdm), 7 anni e mezzo a Giuseppe Barchiesi (ex direttore generale Medioleasing), 4 anni e mezzo a Daniele Cuicchi (capo servizio commerciale, Medioleasing). Prescritti i reati di ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Assoluzione per falso in bilancio e per altri che rispondevano di bancarotta per i due istituti di credito.
L'accusa
L'accusa madre: l'aver concesso aperture di credito a imprenditori e società non affidabili dal punto di vista bancario, non avendo le garanzie necessarie a coprire l'esposizione della banca. Le difese hanno sempre rigettato le contestazioni. La crisi di Banca Marche sarebbe andata di pari passo con la crisi di mercato, legata soprattutto al comparto edilizio, laddove l'istituto era maggiormente esposto. Al termine della requisitoria, per tutti gli imputati la procura aveva chiesto una condanna complessiva di 129 anni e 8 mesi di reclusione.
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