Bocchini (Confindustria): «Giovannini venga anche ad Ancona, basta figli e figliastri»

Polemica sulla visita del ministro Infrastrutture che domani sarà a Pesaro

Bocchini (Confindustria): «Giovannini venga anche ad Ancona, basta figli e figliastri»
Bocchini (Confindustria): «Giovannini venga anche ad Ancona, basta figli e figliastri»
di Martina Marinangeli
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Giovedì 30 Giugno 2022, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 22:30

La linea della discordia. L'arrivo del ministro alle Infrastrutture Enrico Giovannini domani a Pesaro per parlare di infrastrutture e, in particolare, dell'arretramento dell'Adriatica nello snodo della città di Rossini – ha riacceso il dibattito sulla prosecuzione del progetto lungo tutta la tratta e la bordata più pesante arriva dal presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini, che ironizza: «Sono pronto ad accompagnare il ministro nel suo viaggio per fargli vedere in prima persona gli effetti che l'attuale progetto genera sulla provincia di Ancona. Se la visita a Pesaro serve a sancire di fatto l’ottenimento da parte di quel territorio del by pass ferroviario, gli chiedo di fermarsi anche ad Ancona per confermare che si stia occupando non solo di una provincia o di un territorio ma dell’intera regione, come ogni ministro dovrebbe fare.

Non possiamo più tollerare la logica dei figli e figliastri».

Le bordate di Bocchini (Confindustria)

La stilettata si articola poi nella ricetta che secondo Bocchini andrebbe adottata: «Occorre intervenire, ad ogni livello, affinché le Marche vedano un unico progetto di arretramento dei binari, accompagnato, finalmente, da un serio studio di come si possa portare l’alta velocità lungo tutta la linea Adriatica. Se non posso che salutare positivamente il lavoro svolto al nord della Regione per questa importante opera – osserva - credo che non si possa dimenticare il resto del territorio ed in particolare il capoluogo regionale che è ad oggi il capoluogo di regione più lontano da Roma e Milano. Senza dimenticare che anche il turismo del nostro territorio, ed in particolare di Senigallia, sarebbe enormemente penalizzato dall’attuale progetto».

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