Rispetto regole e procedure veloci, prima volta con l’Anac e il ministero: la Regione Marche firma due protocolli, caso unico in Italia

Busia: «Le soglie delle gare? Alcune sopra il livello Ue, da rivedere»

Rispetto regole e procedure veloci, prima volta con l’Anac e il ministero: la Regione Marche firma due protocolli, caso unico in Italia
Rispetto regole e procedure veloci, prima volta con l’Anac e il ministero: la Regione Marche firma due protocolli, caso unico in Italia
di Maria Cristina Benedetti
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Venerdì 7 Aprile 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 12:21

ANCONA Torna a srotolarsi la filiera istituzionale Governo-Regione, targata centrodestra. Si dipana al quinto piano di Palazzo Li Madou con la firma d’un doppio protocollo d’intesa a denominatore comune: snellire e velocizzare le procedure, non arretrare sui controlli. Il primo, siglato tra l’Autorità nazionale anticorruzione, via Gentile da Fabriano e il ministero dell’Interno, vuol dare sostanza alle misure dettate dal nuovo Codice contratti&prevenzione della corruzione nella Pubblica amministrazione. L’altro, sottoscritto con l’Anac, proclama una “vigilanza collaborativa” sul recupero post-alluvione. 

 


Il primo caso 


Sfrutta il copione, consolidato, del fare modello, il governatore Francesco Acquaroli: «È il primo caso in Italia». E via, con i contenuti: «Esprimiamo la volontà di raggiungere due intenti: la legalità, che va sempre garantita, e l’efficienza nell’ottenere il prima possibile risultati su progetti condivisi». Il sottosegretario del ministero dell’Interno Emanuele Prisco, che siede accanto, rafforza il concetto: «Massima attenzione ai controlli, soprattutto quelli antimafia sugli appalti; facilitare le prassi per rendere più veloce sia la parte amministrativa sia la realizzazione delle opere, penso a quelle del Pnrr». Chiude la serie il presidente Anac Giuseppe Busia, che sfrutta la ribalta marchigiana per ribadire un principio a lui caro: «Alcune soglie per le gare pubbliche, lo abbiamo detto anche con il governo, dovrebbero e sarebbe bene fossero riviste in sede parlamentare: alcune superano il livello comunitario, e dovrà essere fatto». Subito aggiunge: «Altre rientrano nella decisione che l’esecutivo ha assunto. Attendiamo di vedere quello che sarà, con spirito di collaborazione».


Il fattore 


Il suo punto fermo: «Creare competenza nelle amministrazioni, nei piccoli Comuni, nelle Regioni, in tutte le istituzioni, perché le gare siano fatte, e in fretta».

Sul fattore-rapidità torna a insistere Acquaroli: «È l’approccio di collaborazione istituzionale intrapreso con questi protocolli». Lo applica alla ricostruzione post sisma, a quella del dopo alluvione del settembre scorso, alla programmazione europea e alle sfide del Pnrr. Qui si concede un fuori-tema sul rischio che alcuni progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza saltino: «Sono convinto che alla fine prevarrà la volontà e la necessità di raggiungere gli obiettivi strategici per il nostro Paese; sono preoccupato da quelle che sono le difficoltà oggettive che non vogliono essere riconosciute». Si spiega: «Ci sono limiti con cui evidentemente il Piano è nato. È giusto fare chiarezza, subito». Un richiamo alla consapevolezza, il suo.

 
La formula 


Semplificazione e digitalizzazione da un lato, scambio di competenze e buone pratiche dall’altro è la formula della prevenzione secondo Busia. «I grandi investimenti che sono arrivati - mette in guardia - aumentano i pericoli». Il suo mantra: «Fare bene e fare in fretta possono e debbono essere messi insieme perché dobbiamo costruire opere e servizi di qualità: è quello che vogliono i cittadini, ciò che tutte le istituzioni devono fare insieme».


L’impegno 


Arriva alla declinazione-local: «Questo protocollo è qualcosa che sperimentiamo qui, per farne un modello che possa servire ad altri per creare buone prassi». Coniuga di nuovo rapidità ed efficienza. La sintesi l’assicura Prisco: «Essenziale è la collaborazione di tutti i soggetti in campo e l’intesa che firmiamo va in questa direzione». Non concede tempo al tempo, ricorda che per il Pnrr il 2026 è dietro l’angolo: «Avessimo deciso noi quali progetti fare, ne avremmo scelti alcuni differenti. Ora ci troviamo ad attuarlo e faremo di tutto per poterlo mettere a terra». Attualizza il dato: «Oggi (ieri, ndr) è stato accolto un emendamento al decreto Pnrr che permette di usufruire delle Regioni e delle partecipate perché hanno un know how nella programmazione e rendicontazione europee». S’impegna: «Ce la stiamo mettendo tutta, ognuno deve fare la propria parte per questa squadra che si chiama Italia». E foto di gruppo sia.
 

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