TOLENTINO - Presidio ieri mattina dei lavoratori della Boost, ex Nazareno Gabrielli, davanti allo stabilimento in contrada Cisterna. La protesta è stata organizzata per avere chiarezza sul futuro dell’azienda dato il perdurare dello stato di incertezza riguardo il pagamento degli stipendi di giugno, la ripresa dell’attività lavorativa annunciata a più riprese e ancora disattesa, «il mancato pagamento delle spettanze agli esodati e la totale mancanza di risposte da parte della proprietà sul piano di ripartenza, oltre all’incertezza finanziaria che a tutt’oggi esiste».
Sempre ieri i dipendenti, un centinaio in totale, hanno scioperato per otto ore; solo in quattro sono rimasti al lavoro. I lavoratori ai cancelli dello stabilimento hanno affisso il cartello “Le grandi persone fanno il primo passo quando ti accorgi della recita. Certi sipari li dobbiamo chiudere tutti insieme”. A sostenere i dipendenti della Boost c’erano alcuni lavoratori della Frau. «Dopo il presidio davanti alla Prefettura di Macerata di giovedì scorso – dice Alessandro Gay, segretario generale Fistel Cisl Marche - ci sono stati sviluppi: avremo un incontro in videoconferenza con la proprietà della Boost, con il prefetto di Macerata che farà da moderatore e le organizzazioni sindacali».
L’appuntamento è per oggi alle 16. «Speriamo – continua Gay – che da tale riunione ci siano sviluppi soprattutto sullo sblocco dei finanziamenti, nodo cruciale perché l’azienda gli ordini li ha ma manca di liquidità.
«Lo sblocco deve avvenire anche sul versante pagamento dei salari di giugno che ad oggi non sono stati saldati - aggiunge Gay - sulle spettanze del Tfr e del fondo complementare pensionistico che non sono stati pagate». Nel caso in cui l’incontro di oggi non dia frutti i lavoratori continueranno ad organizzare iniziative come quella di ieri.
«Dobbiamo ottenere una risposta definitiva a questa crisi - spiega Biagio Liberati, segretario provinciale Sle Cgil -. Il problema non è economico, ma finanziario. L’azienda ha ordini, quindi c’è lavoro, ma non ha liquidità per l’acquisto di materie prime e per ripartire. Le iniziative continueranno finché non si arriverà alla soluzione». Vincenzo Annunziata e Francesca Biagetti della Rsu ribadiscono la richiesta di risposte achiare nell’incontro di oggi: «la situazione ormai si protrae da troppo tempo, da gennaio».