Ponte sul Chienti, area inquinata. «Abbiamo fatto causa alla Regione». Azione legale della ditta Cagnini prima della revoca dell'appalto

Ponte sul Chienti, area inquinata. «Abbiamo fatto causa alla Regione». Azione legale della ditta Cagnini
Ponte sul Chienti, area inquinata. «Abbiamo fatto causa alla Regione». Azione legale della ditta Cagnini
di Emanuele Pagnanini
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Sabato 30 Marzo 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:15

CIVITANOVA Un’azione legale contro la Regione da parte della ditta che aveva l’appalto per la realizzazione del ponte ciclopedonale sul Chienti. È la stessa impresa, la Cagnini Costruzioni di Muccia, a renderlo noto. Azione legale «intrapresa un mese prima della revoca dei lavori e depositata al Tribunale di Ancona». Contestati aspetti tecnici del progetto (definito non cantierabile) ma anche l’inquinamento sulla sponda civitanovese: una situazione che, «senza analisi del rischio, non permette di avere condizioni di sicurezza per i lavoratori». 

La revoca

Era stato l’assessore regionale Baldelli a rendere nota la revoca nel corso di un sopralluogo sulla sponda civitanovese dell’area dei lavori. Aveva parlato di «problematiche tecniche sorte con l’impresa». «Sicuramente gli uffici regionali hanno omesso qualche particolare all’assessore Baldelli – si legge nella nota della Cagnini Costruzioni –, abbiamo chiesto azioni correttive al progetto posto a gara che presenta notevoli lacune sul piano della sicurezza dei lavoratori, oltre che per la mancanza di opere necessarie alla realizzazione dei lavori, tanto che allo stato attuale l’opera risulterebbe non collaudabile e non fruibile per oggettive carenze. Quindi l’impresa si è trovata di fronte a un progetto non immediatamente cantierabile, se non dopo un’attività di progettazione non prevista nell’appalto, né nel cronoprogramma dei lavori».

I dettagli

L’impresa parla nello specifico di «problematiche che coinvolgono vere e proprie scelte progettuali, come opere idrauliche, fondazioni in alveo di torri metalliche alte 20, e come quelle riconducibili alle vibrazioni delle strutture metalliche tali da impedire ai pedoni di attraversare il ponte in sicurezza una volta completati i lavori».

Secondo i consulenti chiamati dalla Cagnini, questi aspetti sarebbero sanabili «con sistemi di smorzamento a oggi non previsti nel progetto a base gara e di costo rilevante».

Le lacune

Poi c’è la sicurezza delle maestranze che, per la Cagnini, presenta «lacune nelle varie fasi realizzative, in un contesto ambientale con rischi specifici connessi al lavoro in alveo e in un sito inquinato e contaminato, quest’ultimo aspetto aggravato alla luce dell’ordinanza di giugno del sindaco di Civitanova». Provvedimento che, va ricordato, vieta ai cittadini di uscire dal percorso della ciclabile (che è stato recintato) e di entrare in contatto con il terreno. Chiaro che l’impresa deve invece movimentare la terra. «Per questo – continua la nota – abbiamo chiesto di iniziare i lavori nel lato Sant’Elpidio e attendere per il lato Civitanova i necessari approfondimenti in merito all’analisi del rischio, commisurata non solo ai fruitori occasionali della pista ciclabile ma anche dei lavoratori esposti ad un rischio continuativo. La soluzione però è stata bocciata dalla Stazione appaltante che ha provveduto alla revoca del contratto per asserito inadempimento contrattuale dell’impresa. L'azione legale che la Cagnini Costruzioni si è vista costretta a intraprendere a propria tutela, la prima dopo 30 anni di attività, ha fatto seguito a mesi di interlocuzioni, riunioni, carteggi, nel corso dei quali la stessa ha cercato costantemente ogni forma di collaborazione. Per fornire agli intervenuti al sopralluogo ampie rassicurazioni sulle capacità dell’impresa nel completare i lavori, vale la pena citare opere analoghe realizzate: il ponte di scavalco del fiume Apone di luce 460 metri sulla linea alta velocità Verona – Padova, in meno di sette mesi; ponti, cavalcavia, e gallerie artificiali per il secondo stralcio della Pedemontana tra lo svincolo Matelica Ovest e lo svincolo Castelraimondo nord».

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