MORROVALLE - “Conosci te stesso”, leggevano anticamente sul tempio di Apollo i fedeli giunti a omaggiare la sacra casa dedicata al dio della musica, delle arti mediche, delle scienze, dell'intelletto e della profezia. Poche, semplici, fugaci parole. Eppure così dense di significato, perché conoscere se stessi è la sfida più alta della vita di un uomo ma, anche, la sua soddisfazione più profonda. Lo sa bene Andrea Staffolani, sindaco di Morrovalle e una vita divisa tra la passione per il suo lavoro da agente di commercio e l'impegno per la sua comunità: sapere perfettamente chi si è e dove si sta andando è la consapevolezza che, nella sua vita, segna la cesura tra un prima e un dopo, tra gli anni da bambino e la maturità di quel ragazzo «che sognava solo di emergere dalla massa, di distinguersi, di mostrare al mondo chi realmente fosse costruendo qualcosa di suo, con il sacrificio e il duro lavoro. Avevo la fame di chi desidera un futuro proprio, in cui lasciarmi alle spalle la timidezza dell'infanzia e costruire qualcosa in più di quello che aveva costruito mio padre» - spiega.
I ricordi
Un pezzo alla volta, un passo dopo l'altro, mattone su mattone, è nato l'uomo di oggi, dentro al quale pulsano ancora i ricordi di un'infanzia vissuta tutta nella sua Morrovalle, frazione Trodica, con gli amici di una vita a riempire pomeriggi passati in strada a giocare a calcio. «Eravamo un bel gruppo - comincia - io ero uno dei più piccoli e, vuoi l'età, vuoi la mia timidezza, non ero uno dei leader.
L’emozione
La voce si fa commossa: dai ricordi di ieri si fa avanti quella figura che è il fulcro di una tenerezza potentissima, perché sono suoi il sorriso rassicurante e la mano sempre tesa e presente degli anni passati. «Nonno Delio è stato il mio più grande supporto, la persona con cui più di tutto e di tutti ho dialogato, giocato e scherzato - comincia il sindaco - sono praticamente cresciuto con lui e con nonna Ida, che mi hanno fatto da chioccia. Ci legava una grandissima complicità: quando ero bambino tutte le sere, prima di dormire, mi infilavo nel letto di nonno Delio e, dopo aver risposto alle sue domande sulle tabelline, recitavamo insieme la preghiera e mi addormentavo sereno, fin quando o lui o mio padre mi portavano nel mio di letto. È uno dei ricordi più dolci di quegli anni, custoditi nel cuore con tutto l'amore e il calore possibili». Un serbatoio di affetto in cui affondare cuore, sentimenti e radici. È stato questo nonno Delio, così come è stato centro di insegnamento e valori Padre Francesco, il frate dei Passionisti di Morrovalle fondatore del Tend.
Il Tend
«Il gruppo conosciuto tramite la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Trodica quando avevo 14 anni - spiega Staffolani - con i giovani del Tend abbiamo vissuto esperienze bellissime, campeggiando al santuario di San Michele dell'Addolorata tra preghiera e attività varie con ragazzi e ragazze della mia età di ogni provenienza. Sono stati anni importantissimi, avvolti attorno alla figura carismatica di Padre Francesco, delle sue parole e del suo esempio: sapeva catturare la nostra attenzione e mantenerla vivissima, dialogando con noi giovani e trasmettendoci i veri valori cristiani della vita. Quello con lui e con i ragazzi del Tend è stato un percorso che mi ha fatto crescere, mi ha maturato, mi ha aperto e formato, facendomi conoscere davvero chi fossi e permettendomi di riconoscere i miei limiti e le mie qualità. Sono stati anni in cui mi sono messo a fuoco davvero, capendo chi fossi e dove volevo andare veramente».