MONTECASSIANO - È domenica pomeriggio. Dopo sei settimane e mezzo dall’omicidio di Rosina Carsetti, il nipote trova dei calzari di fronte alla villetta teatro dell’omicidio vicino a un cestino per le deiezioni degli animali. Di chi sono quei calzari? Ma soprattutto, da quanto tempo erano lì? Chi ce li ha messi? Come mai nessuno li aveva trovati prima?
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È quanto accaduto ieri pomeriggio.
Ma al di là del singolare ritrovamento di ieri che dal punto di vista investigativo non sembrerebbe avere rilievi particolari, oggi invece si apre una settimana fondamentale per inserire importanti tasselli nel mosaico investigativo che gli inquirenti stanno costruendo.
A Roma infatti inizieranno le analisi dei Ris su campioni biologici e materiali sequestrati all’interno dell’abitazione che potrebbero contribuire a cristallizzare il quadro accusatorio: i campioni biologici estratti dalle unghie di Rosina, i campioni di Dna prelevati sul corpo dell’anziana oltre ai vestiti indossati il giorno dell’assassinio, i due cavi dell’aspirapolvere che il malvivente di cui parlano i familiari avrebbe staccato dai Folletto per legare figlia e padre, i due calzini indossati da Arianna e infilati in bocca a lei e al padre per non farli urlare e poi ancora i 2.000 euro che Arianna aveva in borsa (stessa cifra portata via dal rapinatore il 24 dicembre scorso), e un accendino trovato accanto al corpo della vittima.
A partecipare agli accertamenti, per i familiari di Rosina, indagati a piede libero per omicidio volontario in concorso, simulazione di reato e favoreggiamento (mamma e figlio anche per maltrattamenti in famiglia) ci sarà la consulente nominata dagli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli, la genetista Anna D’Ambrosio, docente di Applicazione forense all’Università La Sapienza di Roma. Resta dunque da seguire l’evolversi dell’inchiesta aperta dalla Procura per fare luce sull’omicidio avvenuto a Montecassiano.
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