Università di Macerata, il rettore McCourt: «Sinergia con il Comune per migliorare i trasporti»

Unimc, il rettore McCourt: «Sinergia con il Comune per migliorare i trasporti»
Unimc, il rettore McCourt: «Sinergia con il Comune per migliorare i trasporti»
di Giulia Sancricca
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Luglio 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 11:26

MACERATA - Un ateneo in rete. Che guardi oltre i confini regionali e nazionali. È l’impronta che il nuovo rettore John McCourt ha impresso per la prima campagna di iscrizioni sotto la sua egida. Da un lato collaborazioni di eccellenza fra Università di tutta Europa, dall’altro una sinergia con il Comune di Macerata per facilitare i collegamenti anche con i centri più vicini. 

McCourt, questo è il suo primo open day, quale strada ha tracciato?
«Partiamo dalla tradizione unita alla consapevolezza che dobbiamo sempre rinnovarci e offrire corsi di laurea che accompagnino gli studenti verso il mondo del lavoro». 

Quali le novità per i corsi di laurea?
«La triennale in Data analysis per le scienze sociali, l’unico nel centro Italia che forma una figura sempre più richiesta dal mondo del lavoro e il rinnovato corso di laurea triennale in Mediazione linguistica per l’impresa internazionale e i media digitali, in un’ottica più orientata al marketing».

Perché gli studenti dovrebbero scegliere Unimc?
«Perché loro rappresentano la centralità dell’organizzazione dell’ateneo.

Con l’idea che il tempo dell’università è unico: in questi anni ci si realizza, si cresce, si sviluppa senso critico e per farlo bisogna avere tempo e posti giusti». 

E Macerata è il posto giusto?
«Sì. È un luogo splendido. Una città campus che guarda verso l’esterno. Ti permette di vivere i luoghi della città e dell’ateneo».

Resta però il nodo dei trasporti. Come risolverlo?
«Ho un incontro con l’assessore Laviano la prossima settimana. È un work in progress, c’è molta disponibilità da parte del Comune, sono sicuro che le modeste richieste che stiamo facendo potrebbero fare la differenza per gli studenti».

Ad esempio?
«Collegamenti con il centro per chi arriva con il treno; o corse aggiuntive per chi studia a Villa Lauri e al Polo Bertelli. Essendo una città campus è importante che le sedi siano collegate anche fino a tardi. Inoltre bisogna dare una risposta pure agli studenti pendolari che arrivano dalle altre città della provincia. Non è sostenibile venire in auto».

Poi i punti di forza che riguardano la didattica.
«Abbiamo un’offerta validissima nei nostri cinque Dipartimenti, con punti di novità importanti che guardano al mondo del lavoro».

Non solo didattica però.
«Tornando ai servizi che vengono offerti agli studenti, l’università è un percorso che si fa non solo con le lezioni e nelle aule, ma anche a teatro, con il coro, con le associazioni sportive che gli studenti possono trovare a Macerata».

E lo sguardo rivolto all’Europa?
«Siamo entrati a far parte di “Erua2 - European Reform University Alliance 2”, iniziativa delle European Universities del programma Erasmus, volta alla creazione di collaborazioni di eccellenza fra Università di tutta Europa per innescare una cooperazione istituzionale senza precedenti, rendendola strutturale e sostenibile». 

Quali le opportunità concesse da questo progetto?
«Grazie a questa iniziativa, sarà possibile aprire alleanze sistemiche fra gli atenei partecipanti, rendendo possibile, ad esempio, la possibilità per gli studenti di combinare moduli formativi in diversi Paesi per l’acquisizione di titoli di studio congiunto. Sottolineiamo il fatto che è un ateneo europeo. Molti dei nostri iscritti potranno fare esperienze di studio all’estero. Ma non solo, avremo l’occasione di far arrivare a Macerata più studenti da fuori e docenti stranieri per un semestre».

Cosa rappresenta per un ateneo come il vostro?
«Nuova linfa. Questo ci darà energia nuova».

All’open day sono arrivati anche diversi studenti da fuori regione. Come cercate di essere attrattivi?
«Noi siamo una università unica. La forte enfasi sull’umanesimo e sulle scienze sociali è la nostra bandiera. Dobbiamo distinguerci per la qualità dei nostri insegnamenti, farlo con un lavoro nelle scuole superiori anche fuori regione. La Scuola superiore Leopardi sta attirando domande da più parti e anche dall’estero. Vedo che già quest’anno c’è una forte richiesta internazionale per venire a studiare a Macerata e questo porterà nuova vita alla città che guadagna e cresce grazie a una università sana».

Finora come stanno andando le iscrizioni?
«Se andiamo a guardare i numeri rispetto allo stesso periodo dello scorso anno c’è un segno più. Siamo fiduciosi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA