I titolari dei centri estetici denunciano la presenza di troppi irregolari in giro: «Concorrenza sleale anche in zona rossa»

I titolari dei centri estetici denunciano la presenza di troppi irregolari in giro: «Concorrenza sleale anche in zona rossa»
I titolari dei centri estetici denunciano la presenza di troppi irregolari in giro: «Concorrenza sleale anche in zona rossa»
di Andrea Mozzoni
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Venerdì 12 Marzo 2021, 07:20

MACERATA  - Maggiori controlli e sanzioni a chi opera clandestinamente. Sono le richieste che giungono dai rappresentanti e dagli iscritti di Confartigianato e Cna che operano nelle attività di estetica nella provincia di Macerata. Tra smarrimento e delusione per la chiusura in zona rossa, si rivendica, tuttavia, la sicurezza all’interno dei centri nel rispetto dei protocolli anti Coronavirus.

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«Le maggiori restrizioni della zona rossa stanno mettendo a dura prova le imprese del settore – afferma Rosetta Buldorini, presidente interprovinciale Confartigianato Estetica -, per questi motivi non tolleriamo più la concorrenza sleale degli irregolari, che potrebbero creare ancora più danni sia come rischio igienico-sanitario, sia come danni all’economia ed alle imprese in regola». 

Buldorini evidenzia una situazione «di estrema criticità ed incertezza», data dall’importanza di rispettare le condizioni di igiene e sicurezza nei trattamenti di bellezza e, al contempo, quella di tamponare il disagio economico a essa collegato. «Abbiamo affitti, mutui, contributi e dipendenti da pagare e la chiusura è per noi senza dubbio deleteria - continua -, ora la nostra necessità è lavorare, sempre nel rispetto delle condizioni igienico-sanitarie che garantiscano la salute nostra, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti». 

Sulla stessa linea il commento di Eleonora D’Angelantonio, responsabile di Confartigianato Benessere: «La chiusura delle attività di estetica imposta con l’ordinanza in vigore fino al 14 marzo ha provocato, oltre ad un evidente danno economico, un inasprimento del già elevato livello di abusivismo che affligge il settore - ribadisce -, persone che si recano a casa d’altri per sottoporsi a trattamenti estetici, come anche operatori non in regola che offrono servizi a domicilio, promuovendo addirittura le loro iniziative nei social network. È inammissibile». Da qui l’appello a maggiori controlli: «Non è più rimandabile una ferma azione di contrasto al fenomeno - spiega -, abbiamo già chiesto, e ribadiamo ai Sindaci, alle Prefetture ed a tutte le Forze dell’Ordine, che vengano adottate misure più stringenti di vigilanza nei confronti di abusivi nel settore benessere». 

In uno stato d’animo caratterizzato da confusione e sconforto, l’iscritta a Cna Emma Ancori, titolare di un centro a Camerino, rimarca l’importanza di essere vigili e di intervenire con sanzioni esemplari: «Servono controlli a tappeto altrimenti sarà difficile uscire da questa situazione - dichiara -, abbiamo testato sul campo come i protocolli, se rispettati alla lettera, funzionino al 100%, le persone incoscienti in questo o in altri settori, oppure quelle che creano assembramenti vanno sanzionate». Per Ancori l’importante è restare uniti: «Confido che Cna e Confartigianato lavorino in stretta sinergia contro l’abusivismo, per il rispetto delle regole e la tutela della nostra salute e quella delle clienti». Infine, una considerazione: «Chi è al pubblico e svolge un servizio essenziale come il nostro non dovrebbe essere vaccinato per ultimo. Siamo certi che non ci siano operatori che costretti dalle bollette e dalla fame non lavorino ugualmente in condizioni non regolari?». 

A Loro Piceno ha il suo salone Sabrina Ramadori, anch’essa iscritta a Cna: «Abbiamo proseguito online le attività del gruppo di lavoro istituto per supportarci vicendevolmente in questo periodo di difficoltà - spiega -, il peso su di noi sta diventando un macigno sempre più insostenibile: i protocolli sono seguiti alla lettera così come i requisiti di igiene, purtroppo, è il caso di dirlo, abbiamo le mani legate».

Ad aumentare le difficoltà anche l’indifferenza della politica: «In un centro estetico di base è raro che possano esserci contagi - aggiunge -, ma finché la politica non si calerà nel dettaglio delle varie situazioni possiamo e dobbiamo soltanto rispettare le regole». Difficoltà anche sul fronte ristori: «Non è il momento di fare le barricate - conclude -, ma credo che saremo in zona rossa fino a Pasqua. La proposta potrebbe essere quella di restare gialli o arancioni durante la settimana per lavorare, mentre rossi nel weekend per evitare che si formino assembramenti».

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