MACERATA Serve un piano di emergenza per i rifiuti della provincia. I sindaci dei Comuni soci del Cosmari hanno dato mandato al Cda dell’azienda di elaborarlo nell’attesa che venga scelto il sito della nuova discarica tra gli 84 al momento sotto la lente di ingrandimento per la scrematura. Una votazione unanime quella di ieri (era presente il 75,71% delle quote) con la sola astensione del Comune di Cingoli.
Votazione con cui si è decisa la programmazione per l’utilizzo dei siti di discarica per l’abbancamento dei rifiuti dell’Ato 3 nel breve e medio termine: fino a ottobre 2024 i rifiuti saranno portati in parte nella discarica di Asite a Fermo e in parte a Tavullia nel Pesarese. Nel frattempo sarà ampliata la discarica di Fosso Mabiglia a Cingoli per la quale ora inizia la contrattazione per la proroga dell’utilizzo. «Una scelta inevitabile» secondo i sindaci. Il piano di emergenza prevede infatti di traghettare l’Ato 3 nella piena autosufficienza impiantistica con la disponibilità della nuova discarica provinciale: la discarica di Cingoli viene temporaneamente ampliata per un volume di circa 250mila metri cubi. Fino alla realizzazione di questo ampliamento entro ottobre 2024 si utilizzeranno le discariche di Asite per 30.000 tonnellate nel biennio 2023/2024 e la discarica di Tavullia per circa 35.000 tonnellate nel 2024. Nel contempo si cercherà di confermare e spingere al massimo anche per il prossimo anno le attuali disponibilità di Morrovalle Ambiente per l’abbancamento di Fos e Cir33 per il Tmb. Nell’ambito di questo piano emergenziale vanno ricercate le necessarie intese con il Comune di Cingoli a cui dovranno riconoscersi misure compensative, tenere conto delle tempistiche legate alle procedure, agli appalti e alla realizzazione dei lavori, tanto che per comprimere i tempi il Cosmari potrebbe attuare la procedura di urgenza per l’affidamento degli incarichi di progettazione e dei lavori, con la previsione di presentare il progetto per l’ampliamento di Cingoli entro il prossimo giugno, di avere le autorizzazioni entro marzo 2024 con l’affidamento per l’esecuzione dei lavori entro il 31 dicembre 2023 sotto riserva di rilascio autorizzazione per giungere all’attivazione della discarica entro ottobre 2024. Questo piano consente di evitare di conferire rifiuti in impianti fuori provincia dall’ottobre 2024 fino alla nuova discarica, con costi che inevitabilmente andrebbero a gravare sulla Tari e quindi sui cittadini. Costi che però andranno comunque a gravare sugli utenti per il periodo in cui i rifiuti andranno fuori provincia, e quindi fino a ottobre 2024.
«Nel piano da elaborare - ha detto il presidente facente funzione Giuseppe Giampaoli - dovranno essere definiti i programmi dei conferimenti, i flussi indirizzati nelle varie strutture disponibili, i prezzi di smaltimento e le condizioni degli accordi con gli enti e le società interessate, con particolare riferimento al Comune di Cingoli verso il quale si dovranno ricercare forme congrue di ristoro ambientale, in rapporto con le alternative economiche disponibili fuori ambito, ferma restando la compatibilità con gli equilibri di bilancio della società».
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