Macerata, ubriaco rompe la vetrina di un locale e in questura aggredisce i poliziotti. ​Un agente è finito in ospedale

La questura di Macerata
La questura di Macerata
di Benedetta Lombo
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Martedì 5 Dicembre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:02

MACERATA - Litiga con un cliente, viene cacciato dal titolare, poi torna e rompe la vetrina del locale, all’arrivo dei poliziotti reagisce con violenza e li aggredisce: in manette un 28enne. È accaduto nella serata di domenica. L’uomo, di origine peruviana, era andato in un locale notturno che si trova in viale Trieste. Dopo un po’ il giovane avrebbe iniziato a litigare con un altro avventore e il titolare del locale lo aveva cacciato. 

 
La tranquillità però era durata poco.

Perché il 28enne era tornato mandando in frantumi una vetrina del locale. A quel punto è stato richiesto l’intervento delle forze dell’ordine, nella segnalazione era stato evidenziato anche che la persona in questione era in stato di ubriachezza.

La pattuglia sul posto in serata

Erano circa le ore 20.30 quando una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta sul posto. I poliziotti hanno quindi proceduto all’identificazione dell’uomo di origini peruviane, ma per effettuare tutte le procedure necessarie il 28enne è stato accompagnato in questura dove il giovane avrebbe dato in escandescenze. Scagliatosi contro i poliziotti aveva iniziato a sbracciare e ad aggredire gli agenti prima di essere bloccato e dichiarato in stato di arresto per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

Le lesioni riportate

Uno degli operatori, infatti, è stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso che lo hanno medicato riscontrandogli lesioni giudicate guaribili in alcuni giorni. Di quanto accaduto è stato informato il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Enrico Barbieri e oggi il 28enne sarà accompagnato in Tribunale davanti al giudice Andrea Belli per la convalida dell’arresto e il conseguente giudizio direttissimo.

In quella circostanza, assieme al proprio legale, potrà decidere se rispondere o meno alle domande del pubblico ministero e del giudice e, successivamente potrebbe eventualmente chiedere di patteggiare la pena e chiudere così la propria pendenza giudiziaria, oppure potrebbe essere richiesto un rinvio per dare la possibilità al legale di visionare in maniera più approfondita gli atti.

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