Maxi-rissa con spranghe e bastoni a Macerata: cinque fogli di via del questore

Luigi Silipo, questore di Macerata
Luigi Silipo, questore di Macerata
di Benedetta Lombo
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Sabato 13 Aprile 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 12:06

MACERATA Maxi-rissa a colpi di spranghe e bastoni in via Roma, emesse misure di prevenzione nei confronti dei primi sette egiziani individuati dai carabinieri: in cinque non potranno tornare a Macerata per un anno, per due invece il questore Luigi Silipo ha emesso un avviso orale. Sono ora al vaglio della Divisione Anticrimine della questura le posizioni degli altri nove extracomunitari individuati dai militari dell’Arma come partecipanti al raid punitivo.

La vicenda

La maxi-rissa era scoppiata la notte del 24 marzo scorso davanti al Bar Nino dove si erano affrontati una ventina di giovani stranieri.

Nel giro di pochi giorni i carabinieri della Compagnia di Macerata individuarono i primi sette partecipanti li denunciarono alla Procura.

Per loro la Divisione Anticrimine della questura, guidata dal primo dirigente Patrizia Peroni, ha portato a termine l’istruttoria in forza della quale il questore Silipo ha emesso altrettanti provvedimenti: cinque fogli di via obbligatori con divieto di fare rientro nel Comune di Macerata per il periodo di un anno e due provvedimenti di avviso orale. Le misure di prevenzione sono state graduate in base alla tipologia dei fatti contestati e ai precedenti penali e di polizia di cui sono gravati i sette denunciati.

I dettagli

Nel frattempo però le indagini dei carabinieri sono proseguite e hanno portato nei giorni scorsi all’individuazione e al deferimento alla Procura di altri nove egiziani, tutti di età compresa fra i 20 e i 33 anni, che vivono tra Macerata e Tolentino. E anche per loro, nei prossimi giorni la Divisione Anticrimine darà avvio all’istruttoria per determinare quali provvedimenti irrogare. Da quanto emerso alla base della maxi-rissa scoppiata in via Roma tra due gruppi di operai di origini egiziane che lavorano nel settore dell’edilizia, ci sarebbero attriti irrisolti per motivi di lavoro tra i titolari delle due imprese che avrebbero preferito risolvere la questione a colpi di bastone. L’attività investigativa è coordinata dalla Procura di Macerata.

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