Ex Catasto, affare fatto: passerà all’Accademia. La vendita a 1,7 milioni

Ex catasto di piazza Mazzini
Ex catasto di piazza Mazzini
di Mauro Giustozzi
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Martedì 21 Giugno 2022, 08:13

MACERATA  - L’Accademia di Belle Arti ha scelto il palazzo ex Catasto di piazza Mazzini come sua nuova sede. Il presidente Vando Scheggia, accompagnato dal direttore ufficio ragioneria, Nino Mangiaracina, ha firmato ieri il documento di acquisto dell’immobile per una cifra di 1,7 milioni di euro ed in questi spazi in futuro saranno riunificate tutte le sedi distaccate dell’Accademia di Belle Arti, permanendo solamente il sito di via Berardi. 
 

«Sin dal momento del mio insediamento l’obiettivo è stato quello di individuare un immobile di prestigio dentro le mura urbane come nuova sede dell’Accademia di Belle Arti –ha detto il presidente Vando Scheggia-. Prima di arrivare alla decisione di puntare tutto sull’ex Catasto di piazza Mazzini sono state diverse le soluzioni che abbiamo preso in esame come possibile nuova sede. Abbiamo visionato i locali della ex Banca d’Italia che è stata scartata per l’elevatissimo costo di acquisto dell’immobile, poi abbiamo preso in considerazione l’ex scuola Mestica di via dei Sibillini che pure ha costi di acquisto e soprattutto di recupero molto elevati. Abbiamo preso in esame poi l’ex Monachette: l’acquisto risultava abbordabile anche grazie ai finanziamenti che può godere per i danni da sisma, ma qui il problema è risultato l’insufficienza della metratura disponibile, 2500 metri quadrati Non abbiamo mai perso di vista l’immobile di piazza Mazzini, l’ex Casa del Fascio, di proprietà del fondo romano Fip che ha acquistato beni demaniali dismessi. La trattativa è stata lunga: si è partiti da una richiesta di 2,5 milioni di euro e siamo riusciti a concludere la cessione per 1 milione e 700 mila euro». 
Per il restauro dell’immobile di piazza Mazzini di 5.800 metri quadrati serviranno circa 5 milioni di euro e sotto questo aspetto i vertici dell’Accademia si attendono un concreto sostegno da parte di Comune, Provincia e Regione nell’intercettare le risorse necessarie, oltre a quelle che lo stesso istituto potrà mettere di suo, ed anche le procedure burocratiche più snelle per far sì che il recupero e l’apertura come nuova sede dell’ex Catasto possa avvenire in tempi rapidi. «Ci aspettiamo che da parte di Regione, Provincia e Comune ci sia un atteggiamento positivo, di sostegno e vicinanza sia nell’iter dei lavori necessari alla ristrutturazione che anche intervenendo economicamente nell’operazione –sottolinea Vando Scheggia- . L’immobile infatti è vero che serve all’Accademia ma indirettamente viene recuperato un palazzo di pregio della città che ne beneficia. L’idea è trasformare piazza Mazzini in una piazza rinascimentale animata dagli studenti dove magari possano anche fare lezione all’aperto in una giornata come quella di oggi. Noi cercheremo attraverso il Miur di intercettare risorse per effettuare questo intervento ma ci aspettiamo anche che questi enti locali ci siano al fianco perché la stima dell’intervento da effettuare sull’ex Catasto è di circa 5 milioni di euro. Risorse di cui l’Accademia non dispone. Credo che ci siano le possibilità, se c’è la volontà, da parte di questi enti che dispongono di stanziamenti milionari di destinarne una parte a questa operazione che serve all’Accademia di Belle Arti ma è destinata a riqualificare un immobile patrimonio di Macerata». 

«Per cui mi aspetto che il presidente della Regione Acquaroli e soprattutto quello di Comune e Provincia, Parcaroli, oltre alla soddisfazione espressa per questa acquisizione si adoperi fattivamente per aiutarci nel riqualificare questo palazzo», ha proseguito Scheggia.

Il contratto è stato firmato dalle parti, è valido a tutti gli effetti ma contiene una clausola sospensiva che vale sino al 31 marzo 2023, riguarda l’autorizzazione all’investimento da parte dell’Accademia di Belle Arti dopo parere favorevole che deve essere dato dal Mef. «Devono essere ottemperate -conclude il presidente Scheggia- tre condizioni che il Mef deve verificare: la prima è che il prezzo pagato di acquisto sia congruo, la seconda è che l’Accademia sia in grado economicamente di affrontare la spesa e terza condizione che si tratti di un acquisto necessario. Pagheremo la cifra pattuita non appena il Mef, che ha già la documentazione necessaria da tre mesi, ci darà il suo parere positivo. Mef che ci darà una risposta entro trenta giorni dalla fine di giugno o entro trenta giorni dalla fine di dicembre. Se fosse quest’ultima l’opzione si andrebbe a finire ad inizio 2023, cosa che non auspichiamo per velocizzare le tempistiche».

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