Nel Maceratese borghi d’eccellenza, confermate 11 Bandiere Arancioni

Nel Maceratese borghi d’eccellenza, confermate 11 Bandiere Arancioni
Nel Maceratese borghi d’eccellenza, confermate 11 Bandiere Arancioni
di Lolita Falconi
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 13:19

MACERATA - Il Maceratese conferma 11 Bandiere Arancioni, il numero più alto di tutta la regione. Il Touring Club Italiano - alla presenza del Ministro del Turismo, Daniela Santanchè, e di oltre 200 sindaci da tutta Italia - ha assegnato ieri durante la giornata inaugurale della Borsa Internazionale del Turismo (Bit), le 281 Bandiere Arancioni del triennio 2024-2026, confermandone 277 sottoposte alla verifica triennale e premiando 4 nuove località, tra cui la marchigiana Apecchio in provincia di Pesaro.

 

Nelle Marche, quindi, salgono a 28 le Bandiere Arancioni: 2 in provincia di Ascoli Piceno – Acquaviva Picena e Ripatransone; 2 in provincia di Fermo – Amandola e Monterubbiano; 11 nel maceratese – Camerino, Cingoli, Montecassiano, Montelupone, Morrovalle, San Ginesio, San Severino Marche, Sarnano, Urbisaglia, Valfornace e Visso; 6 in provincia di Ancona – Corinaldo, Genga, Offagna, Ostra, Serra San Quirico e Staffolo; 7 in provincia di Pesaro Urbino – Cantiano, Frontino, Frontone, Gradara, Mercatello sul Metauro e Mondavio ai quali si aggiunge il comune di Apecchio, appena certificato.

La certificazione

La Bandiera Arancione viene assegnata attraverso un processo di certificazione ai comuni dell’entroterra che sanno esprimere grandi eccellenze in termini ambientali, culturali, enogastronomici, di accoglienza e di innovazione sociale e che trovano nel turismo una concreta opportunità di rilancio, nonostante le difficoltà dovute alla situazione di marginalità.

Il Touring Club Italiano - che per primo aveva colto il potenziale turistico dell’Italia meno conosciuta e dei piccoli centri dell’entroterra - 25 anni fa ha risposto a un’istanza della Regione Liguria e - insieme a Regioni, comuni e altri enti territoriali - ha aiutato a mutare radicalmente consapevolezza, percezione e modello di sviluppo dei borghi e dei piccoli comuni, contribuendo a trasformarli da ambito marginale a destinazione di tendenza.

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