MACERATA - Abbadia di Fiastra in allarme, in pericolo il plurisecolare patrimonio boschivo attaccato dal tarlo asiatico. La prima segnalazione è arrivata giovedì scorso alla Fondazione Giustiniani Bandini: un esperto botanico ha notato il coleottero in una delle roverelle nell’area dei parcheggi e si è poi fatto un giro perlustrativo.
Risultato parziale, in attesa del sopralluogo che vedrà impegnati oggi pomeriggio i tecnici dell’Amap (l’Agenzia regionale che si occupa di agricoltura e foreste) e quelli della Fondazione Giustiniani Bandini, una ventina di piante “segnate” e la chiusura dei parcheggi per evitare che le auto dei visitatori possano ospitare i micidiali insetti che potrebbero infettare altre zone.
La situazione
Una ventina di piante “segnate”, da abbattere visto che non c’è rimedio scientifico per debellare le larve del tarlo che si insediano nel tronco e ne fuoriescono dopo aver compromesso la pianta. Gli interventi fitosanitari finora tentati - il tarlo è sbarcato in Italia nel 2013 facendo dei gran danni inizialmente nei parchi della Lombardia e da qualche anno nelle Marche, in particolare nelle province di Ancona e di Fermo - sono risultati inefficaci perché non si riesce ad uccidere le larve, un po’ quello che è accaduto in Puglia con gli ulivi.