Corridonia, ha 33 anni e tre lauree
Adesso cerca la svolta in Scozia

Andrea Mancini
Andrea Mancini
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Sabato 7 Maggio 2016, 10:45
CORRIDONIA - Trentatré anni, tre lauree (una a Bologna, una a Firenze  e una a Macerata) e nessun lavoro in Italia, dove è nato  è cresciuto. È forse questa la storia che più rispecchia  i giovani di oggi. È la storia di Andrea Mancini, di  Corridonia, che vive a Edimburgo da due anni.
«Dopo la  Laurea a Firenze, illudendomi che prima o poi avrei  trovato un lavoro sono tornato a Macerata. Ma tornare in  provincia, a metà 2011, in piena crisi economica e senza  una grande esperienza professionale alle spalle si è  rivelata una scelta infelice. Non so quanti curricula e  quante email abbia inviato. Ho provato alcuni concorsi  di dottorato e ho svolto un tirocinio alla biblioteca  Mozzi-Borgetti di Macerata. Intanto lavoravo  saltuariamente in una pizzeria sotto casa e nel tempo  libero scrivevo per un blog di tennis online.  Nell'estate 2012 ho vinto un concorso della Provincia  per svolgere un lavoro annuale alla Biblioteca Zavatti  di Civitanova. Allo stesso tempo mi sono iscritto in un  nuovo corso di laurea a Unimc con l'obiettivo di  inserirmi nelle classi di concorso per l'insegnamento  nelle scuole. Ma invece di restarmene a Macerata sono  partito per un anno di studio in Francia, grazie al  progetto Erasmus, per poi trasferirmi a Edimburgo per  svolgere un tirocinio di lavoro all'Istituto italiano di  cultura. Al termine del tirocinio decisi di restare a  Edimburgo: volevo approfittare delle opportunità di  lavoro come insegnante, anche se precarie, e consolidare  il mio inglese. Per un po' ho sostituito i docenti  d'italiano a stranieri all'Istituto quando serviva e ho  insegnato italiano per la Dante Alighieri Society di  Falkirk. Poche ore di lezione a settimana non bastavano  a mantenermi, così ho iniziato a lavorare part-time come  cameriere e a dare lezioni private d'italiano, ho  lavorato al Fringe festival durante l'estate e da  settembre ho iniziato a lavorare, sempre part-time, per  l'università di Edimburgo. L'Italia? Non mi sento ancora  un emigrato al 100%. Tornerei domani se avessi  un'opportunità di lavoro concreta». 
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