«Per colpa di clienti maleducati ho perso il lavoro da cameriere: sono arrivati a dire bugie sul mio conto alla capa pur di farmi licenziare»

Dean afferma di aver tentato di accontentare i clienti e di essere stato licenziato ingiustamente

«Per colpa di clienti maleducati ho perso il lavoro da cameriere: sono arrivati a dire bugie sul mio conto alla capa pur di farmi licenziare»
«Per colpa di clienti maleducati ho perso il lavoro da cameriere: sono arrivati a dire bugie sul mio conto alla capa pur di farmi licenziare»
di Redazione Web
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Mercoledì 3 Aprile 2024, 18:14

Rimanere professionali quando si ha a che fare con clienti particolarmente difficili è sempre una sfida e chi lavora a stretto contatto con le persone lo sa bene. Tuttavia, anche riuscire in questa impresa non assicura un lieto fine, come dimostra l'esperienza di un cameriere, Dean: dopo aver cercato di fare tutto il possibile per accontentare coloro che erano seduti a uno dei tavoli del ristorante, il capo gli ha fatto sapere che aveva perso il lavoro.

Il ragazzo ha pubblicato un video sul suo account TikTok in cui spiega i motivi per cui ritiene che il licenziamento sia ingiusto e quali sono stati gli atteggiamenti dei clienti, non solo maleducati nei suoi confronti ma anche disposti a mentire alla manager pur di causargli problemi. 

Il racconto del cameriere

«Sono appena stato licenziato dal mio lavoro - dice Dean nel video pubblicato sui social - dopo essere andato a un tavolo per prendere l'ordine delle bibite.

Nessuno mi ha risposto, quindi ho pensato avessero bisogno di qualche minuto in più e mi sono allontanato. A quel punto sento un uomo dire Hey, mi giro, pensando ce l'avesse con me, e continua: Qualcuno ha intenzione di servirci?». 

Subito, Dean si avvicina e spiega il motivo per cui si era allontanato, ma la risposta del signore è inaspettata: «Non è venuto nessuno a servirci». Il cameriere decide di evitare un confronto e semplicemente si appresta a prendere l'ordine. Il figlio più piccolo chiede un latte al cioccolato e quando Dean dice che il prezzo è cinque dollari, il cliente rifiuta e dice che è «una rapina».

A questo punto il bambino inizia a piangere rumorosamente. Le altre persone presenti al tavolo riferiscono il proprio ordine e Dean li avverte che ci vorranno circa 45 minuti dato che è tutto pieno. Il cliente ribatte: «Sarà meglio che non ci voglia così tanto». Da quel momento in poi, ogni dieci minuti gli è stato chiesto a che punto fosse la preparazione del cibo. 

Più tardi una cameriera si è avvicinata a Dean e gli chiede aiuto sull'orlo delle lacrime perché il cliente si era lamentato di non aver chiesto la mostarda nel panino: «Sono andato lì e gli ho detto: Mi scusi, signore, ma ho scritto ciò che mi ha chiesto ed è specificato mostarda extra. La moglie si gira e mi fa Stai dicendo a mio marito che non sa cosa ha ordinato?». Dean tenta di difendersi ma l'uomo continua a insistere che «il cliente ha sempre ragione» e chiede di parlare con il capo. 

«La mia capa va da loro e l'uomo dice che gli ho strillato contro e ho scritto l'ordine appositamente sbagliato. Quando la manager torna da me mi dice che sono stato licenziato perché non è la prima volta che riceve una lamentela di questo tipo, e ora mi devo cercare un nuovo lavoro», conclude Dean.

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