«Sono stata cacciata dal mio bagno», questa la denuncia choc su TikTok della ragazza, rea di avere i capelli corti. La tiktoker con quasi un milione di follower ha deciso di raccontare la sua disavventura e il video è diventato subito virale.
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La denuncia
«Sono stata cacciata dal bagno delle donne, ovvero dal mio bagno». A parlare è la tiktoker @tsk.sha, che prosegue: «La maleducazione è solo il minimo.
Il racconto
Come ha spiegato la tiktoker, il fatto è avvenuto nel bagno di un supermercato. Dopo aver fatto colazione è andata in bagno e a quel punto una guardia l'ha vista e, scambiandola per un maschio, l'ha rincorsa e pedinata fino al bagno, commentando i suoi movimenti fino alla sua uscita... un fatto increscioso che sta facendo il giro del web con gli utenti indignati per l'avvenuto. «Sono andata al bagno dell'Esselunga e sento che la guardia urla - racconta ancora scossa -. Vado al bagno e inizio a fare il castello di carta igienica, perché mi dà fastidio fare la pipì in un bagno pubblico sedendomi. La guardia chiede a un'altra guardia: ‘Ma cosa starà facendo?'. Io mi accuccio e la guardia: ‘Sta caca**o'. Quando esco mi trovo la guardia che mi aspetta, indica e mi fa vedere il bagno: ‘Hai visto in che bagno stai andando?' e io: ‘Sono nel mio bagno'. E lui: ‘Ah, sei una donna?'. E se ne va via. Mi rincorre l'altra guardia che era con lui e mi fa: ‘Mi scuso per il mio collega e mi scuso per la maleducazione'. Ma come ti permetti? Se fossi stato un ragazzo trans? Ma come ti permetti? Stare davanti a una porta, guardare lì a vedere che sto facendo, ma cosa pensi stia facendo? Nemmeno una scusa, anzi mi ha guardato in modo schifato».
«Sì sono una femmina»
La tiktoker è un punto di riferimento per molti follower su TikTok. Sulla sua bio scherza sul fatto che «SI SONO UNA FEMMINA», ma mai si sarebbe aspettata una scena del genere. E tra i commenti c'è chi scherza con affetto: «Anche io avrei fatto molta fatica a riconoscerti». Ma la maleducazione della guardia non è ammissibile e sui social si torna a discutere sull'arretratezza che in Italia si dimostra su certe tematiche delicate.
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