La chiamavano antennona, prolunga, giraffona, la facevano sentire brutta «e in effetti fino ai 17 anni sono stata proprio bruttarella, non solo per l’altezza». Ma Natasha Stefanenko è andata dritta per la sua strada e si è laureata come ingegnere metallurgico. «Non c’era un maschio, manco uno, che mi guardava, ero invisibile, trasparente - ha raccontato al Corriere della Sera - Quindi ho scelto di proposito una facoltà che frequentavano i maschi, solo il 10% erano donne. Pensavo: qualcuno mi vorrà bene, mi sceglierà».
Natasha Stefanenko, gli esordi della modella russa
La prima svolta è grazie alla vittoria nel concorso "The Look ofthe Year" («È stato un trampolino»), la seconda arriva a Milano, l’incontro con il regista Beppe Recchia. «Lui ha una certa età e mi fa capire che vorrebbe lavorare con me, ma pensavo ci volesse provare.
La carriera e l'affetto per Frizzi
Meglio fare la modella, fare pubblicità per tanti brand di moda. Ma la popolarità arriva con scaldabagno. «Il claim delle caldaie Riello era: non geli, non scotti più mano. Lì hanno iniziato a riconoscermi per strada». Poi nuovamente la televisione con Fabrizio Frizzi. Anche se convincerla non è stata semplice.
«Mi convinse mio marito: hai 26 anni, come modella sei ormai vecchia, vai. Frizzi è stato una persona molto importante per me, una persona meravigliosa, perbene».
La storia d'amore con il marito
Al Corsera racconta anche il suo amore con Luca Sabbioni, suo marito (ex modello, oggi imprenditore) da quasi 30 anni. Una storia cominciata per una scommessa. «Mi avrebbe portato a letto nel giro di 48 ore. Anche lui aveva il pregiudizio: russa ma seria non era possibile. Perse la scommessa ma fu bravo a confessarmelo prima che poi tra noi succedesse davvero qualcosa. Mi rivelò che aveva scommesso una pizza, ma poi quando mi aveva visto in costume aveva aggiunto lo spumante. Orgogliosa come sono, se avesse vinto la scommessa e l’avessi scoperto, l’avrei salutato».
«Luca mi ha colpito perché nelle pause delle sfilate lo vedevo con il Codice Civile in mano. In fondo anche io avevo il pregiudizio sui modelli».
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