Tornano in mare i vongolari
Dopo tre lunghi mesi di inattività

Tornano in mare i vongolari Dopo tre lunghi mesi di inattività
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Venerdì 5 Settembre 2014, 21:46 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 10:40
PORTO SAN GIORGIO - Tornano i vongolari in mare, i primi commenti dopo una pausa di tre mesi. Almeno le vongole ci sono. E, anche se non abbondano, sono quantomeno della taglia giusta. E' un sorriso a mezza bocca quello dei vongolari del consorzio piceno tornati a pescare ieri mattina dopo un fermo storico durato ben tre mesi, di cui due discrezionali. "Il prodotto è buono, leggermente di misura, ma buono - fanno sapere i vongolari dopo una giornata di lavoro senza infamia e senza lode - il quantitativo non è certo quello che ci aspettavamo ma le vongole comunque non scarseggiano. Insomma c'è da lavorare". Poche parole di certo non dettate da un entusiasmo straripante da parte della categoria ma che, tutto sommato, sono la fotografia di una situazione in mare non proprio disastrosa. Punto interrogativo, invece, sulla riuscita dell'asta on line, di recente attivazione, dei molluschi bivalvi. "L'esperimento è tra i primi in Italia. Proviamo ad affiancare all'asta tradizionale una vendita del prodotto su internet. Il produttore di turno - spiega Wladimiro Campofiloni, l'operatore che si occupa in prima persona dell'innovativo progetto - potrà comunque decidere se destinare le vongole pescate alla vendita tradizionale o a quella su internet". La sufficienza all'esame della pesca, per i vongolari è stata una boccata d'ossigeno in un periodo di certo non roseo. La marineria sangiorgese, infatti, sta vivendo ore critiche per il futuro della cooperativa dei produttori pesca che, dopo le dimissioni di Saverio Nunzi, oggi è senza un vertice e in una situazione a dir poco precaria. A giocare un ruolo fondamentale sullo status della cooperativa, su cui oltretutto pesa il pagamento di un mutuo, è stata la gestione dell'impianto di nafta al porto. La cooperativa, infatti, fino a ieri si è fatta carico dei debiti di svariati operatori nel saldo dei pagamenti del carburante. Ma quando anche la società ha finito il suo budget il fornitore di nafta si è visto costretto a chiudere i rubinetti. E così anche le vongolare sono state obbligate ad andare a riempire i serbatoi in altri approdi.
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