PORTO SANT’ELPIDIO - Ha passato due anni di inferno, accusato di essere un falso cieco e di avere percepito indebitamente dall’Inps 145mila euro, dopo una denuncia arrivata alla Guardia di finanza di Fermo da parte di una persona che è voluta restare anonima.
L’assoluzione
Ma Tiziano Ciarabellini, 66 anni, di Porto Sant’Elpidio nell’ottobre dello scorso anno è stato definitivamente prosciolto: il tribunale ha appurato che lui è cieco assoluto e che se si muove con disinvoltura per strada, alla fermata del bus, nel tragitto per andare al lavoro, è solo perchè ha affinato gli altri sensi ed ha imparato a gestirsi senza pesare sulla famiglia. Eppure questa sua autonomia gli è costata un travaglio giudiziario non indifferente assieme all’amarezza di avere scoperto che il presunto delatore è un altro cieco assoluto, amico di famiglia, che per decenni ha condiviso con lui tanti momenti importanti di vita.
La soffiata
Sarebbe stato lui a chiamare il 117 e a fare la segnalazione che ha fatto precipitare la già esistenza precaria del signor Ciarabellini.
L’odissea giudiziaria
Nel frattempo tutti i mesi trascorsi con una imputazione ingiusta sulle spalle lo hanno profondamente segnato. «Mi hanno accusato di avere frodato l’Inps - ha raccontato Ciarabellini al Corriere Adriatico -, hanno chiesto il blocco del conto corrente. Io soffro anche di epilessia e di aritmia cardiaca: ho dovuto aumentare i farmaci per sostenere tutto questo stress. Ma in ospedale ci sono finito lo stesso». Ricoverato in codice rosso, poi due mesi di convalescenza: «Anche quella volta c’è stato chi ha infierito, facendo girare la voce che ero stato sospeso cautelarmente dal direttore generale e per questo non andavo al lavoro».
L’udienza preliminare
Il 7 marzo prossimo si scriverà un’altra pagina di questa triste e assurda vicenda, ma Tiziano Ciarabellini è determinato ad andare fino in fondo per restituire al suo nome una dignità che qualcuno ha voluto sottrargli.