Fermo, don Vinicio guarda avanti
"La messa ci sarà regolarmente"

Don Vinicio Albanesi
Don Vinicio Albanesi
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Venerdì 15 Aprile 2016, 05:25 - Ultimo aggiornamento: 15:06

FERMO -  Rafforzamento dei controlli e del dispositivo di sicurezza sul territorio, senza adottare al momento alcun provvedimento relativo a singole persone, dopo l’esplosione della bomba davanti al portone della chiesa di San Marco alle Paludi. E’ quanto è stato deciso durante la riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico che si è tenuto ieri in Prefettura.

E’ la terza bomba artigianale fatta esplodere in poco più di due mesi davanti a una chiesa di Fermo: prima il Duomo nella notte tra il 27 e il 28 febbraio, poi la chiesa di San Tommaso tra il 7 e l'8 marzo. La differenza è che nei primi due casi si tratta di parrocchie abitate dai parroci - don Pietro Orazi, presidente della Caritas, e don Sebastiano Serafini, responsabile anche di un Centro Caritas -, mentre a San Marco non c'era nessuno al momento dell'esplosione, dato che don Albanesi risiede altrove.

Indagano i carabinieri, guidati dal capitano Roland Peluso e coordinati dalla Procura di Fermo, e al momento tutte le piste sono aperte, con particolare attenzione alle dinamiche sociali del quartiere di Lido Tre Archi e alla criminalità comune, mentre trova meno credito l'ipotesi di un atto di terrorismo. Lo stesso don Vinicio ieri è stato informato in merito all’andamento delle indagini e lui stesso ha fornito agli inquirenti altre indicazioni sul suo lavoro e il possibile movente. “La buona notizia - dice - è che i primi accertamenti sono stati compiuti e la chiesa è già tornata in nostro possesso. Domenica celebrerò la messa, come di consueto”.

Don Vinicio sorride con amarezza riguardo al fatto che alcuni fedeli gli hanno detto di non voler parcheggiare l’auto nei pressi della chiesa di Capodarco, a rischio perché luogo di culto della frazione dove si trova la sua Comunità. “Purtroppo - chiosa - è un segno dei tempi”.

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