Scomparsi, numeri da brivido: la Prefettura di Fermo si mobilita con una task force per le ricerche

Scomparsi, numeri da brivido: la Prefettura di Fermo si mobilita con una task force per le ricerche
Scomparsi, numeri da brivido: la Prefettura di Fermo si mobilita con una task force per le ricerche
di Chiara Morini
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Martedì 13 Dicembre 2022, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 19:57

FERMO - Allarme scomparsi, i numeri fanno paura: nella giornata dedicata alle persone sparite nel nulla, che ricorreva ieri, il prefetto di Fermo, Michele Rocchegiani, ha voluto incontrare gli organi di informazione perché facessero da tramite con la comunità. «Il piano provinciale per le persone scomparse – ha rimarcato – prevede il coinvolgimento della stampa, perché può aiutare a rintracciare la persona scomparsa, o se questa legge, ascolta o vede che la stanno cercando, magari si può convincere a tornare.

L’ultimo aggiornamento è stato fatto nel 2020, ma non dimentichiamo mai come l’immediatezza è importante per rintracciare la persona scomparsa, anche se, va da sé, che l’esito della ricerca dipende anche dall’età, stato di salute, e zona».


I protagonisti


Accanto a lui ha voluto tutti i soggetti che a vario titolo possono essere impegnati nelle ricerche, ogni volta ci si trovi a dover rintracciare una persona scomparsa.

In primis Alessia Natali, dell’associazione Penelope Italia, presidente della sezione abruzzese e referente per le Marche e il Molise, che ha fornito numeri, ma soprattutto ha raccontato le difficoltà per i parenti degli scomparsi, ad andare avanti senza sapere il destino del proprio congiunto o amico. «In Italia – ha riferito Natali – dal 1974 ad oggi sono oltre 77mila gli scomparsi, quasi due città come Fermo. E in media ci sono almeno tre familiari che vivono in ansia per ciascuna persona che non si trova».

Scendendo sul locale, la referente ha detto che «nelle Marche sono 700 le persone scomparse. E analizzando i numeri di Fermo da gennaio sono 31 le denunce di scomparsa, delle quali 16 sono relative a persone poi ritrovate, 15 ancora no». Ci sono poi i minori stranieri non accompagnati, di cui 10 sono quelli ritrovati; mentre per gli adulti, su 7 scomparsi due sono stati ritrovati morti, quattro persone in buona salute e un’altra che ancora non si trova, Pia Conti, 94 anni, di Amandola.«Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati – ha riferito il vicario del questore di Fermo, Antonio Stavale – sono diversi gli esempi che si possono fare. Potrei citare il caso di una 15enne, incinta, coinvolta in un giro di prostituzione che, nonostante avesse lasciato il telefono nella comunità dove era accolta, è stata ritrovata dopo lunghe ricerche. Una settimana, invece, è servita per ritrovare il giovane di origine maghrebina che dopo una fuga durata sette giorni in seguito a un brutto voto, anche in Europa, è stato rintracciato ad Ancona».

Quello del brutto voto, insieme a casi di bullismo, sono le motivazioni più frequenti che spingono i minori ad allontanarsi, mentre tra gli adulti spesso ci sono soggetti fragili, anziani con patologie neurodegenerative. Casi di scomparsa ci sono, ma il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Gino Domenico Troiani, ha descritto il Fermano come «una provincia fortunata, perché la collaborazione tra enti, istituzioni e associazioni funziona».


Il territorio


Anche lui ha battuto il tasto sulla fondamentale rapidità dell’acquisizione informativa in caso di scomparsa, e sul tavolo tecnico. «Noi – ha aggiunto – come carabinieri abbiamo ricevuto 50 denunce per allontanamento, di cui l’80% minori stranieri non accompagnati, accolti nei centri dell’interno di Montefortino, Amandola e Petritoli». Importante anche il contributo della Guardia di finanza. «Abbiamo – ha spiegato il comandante provinciale Massimiliano Bolognese – stazioni specializzate in tutta Italia, con personale addestrato anche per zone impervie. Nel Fermano non ne abbiamo, ma quando abbiamo cercato la signora Conti, sono arrivate squadre dall’Abruzzo». Anche i vigili del fuoco vengono coinvolti, ma, ha spiegato il comandante provinciale, Paolo Fazzini, «quando ci sono da fare soccorsi tecnici urgenti. Ci si coordina con i volontari di protezione civile, mappando le zone e procedendo con le ricerche».


L’interno


Il tutto con il fondamentale apporto del Soccorso Alpino, il cui referente ha spiegato che per la signora Conti sono state usate anche strumentazioni termiche per le ricerche notturne. Il comandante della Guardia costiera, Cristiano Caluisi, ha invece ricordato come «la tempestività per il soccorso in mare sia ancora più importante, e le informazioni devono essere più precise. Anche pochi minuti incidono sul successo delle ricerche di una persona scomparsa». Hanno dato il loro apporto la Protezione civile, il comandante dei vigili urbani di Fermo e il responsabile del 118 Antonio Ciucani.

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