Fusione fra i Comuni, nel Fermano Giacinti riprende la vecchia battaglia: «Cari sindaci, serve più coraggio»

Fusione fra i Comuni, nel Fermano Giacinti riprende la vecchia battaglia: «Cari sindaci, serve più coraggio»
Fusione fra i Comuni, nel Fermano Giacinti riprende la vecchia battaglia: «Cari sindaci, serve più coraggio»
di Massimiliano Viti
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 12:14

FERMO - Fusione dei Comuni: molte chiacchiere, pochi fatti. Il rischio di perdere consenso blocca una innovazione politica che porterebbe solo dei vantaggi. E sarebbe anche un antidoto contro lo spopolamento dell’entroterra. Ne è convinto Francesco Giacinti, che almeno dieci anni fa, quando era sindaco di Monte Urano, la fusione l’aveva caldeggiata. Ma da allora non si sono mai registrati concreti passi in avanti. Nessun candidato sindaco ha inserito la fusione tra i suoi programmi elettorali. Nessun sindaco ha davvero fatto dei piccoli passi. Meglio non rischiare di perdere il consenso elettorale.

 
La posizione


Come spiegare all’elettorato che non ci sarà più la squadra di calcio del proprio paese da tifare? «Quella dell’unione fra Comuni è una convinzione che ho da tempo» esordisce l’ex consigliere regionale del Pd. «I vantaggi sarebbero enormi.

A livello di risparmi, di gestione del territorio, servizi più efficienti per i cittadini che avrebbero anche maggiori opportunità. Inoltre il trend demografico ci suggerisce che tra ics anni i Comuni montani spariranno causa spopolamento. E allora dico uniamoli e salviamoli prima che scompaiano!».

Secondo Giacinti si tratta di diffondere un modo diverso di pensare alle comunità, ancora ancorate al campanilismo. «Dovrebbero capire i vantaggi che arriverebbero dalla fusione. Parliamo sempre di innovazione: l’unione tra Comuni sarebbe la vera innovazione nella politica» osserva. Purtroppo storicamente i sindaci sono abituati a tenere in ordine il giardinetto sotto casa: con il proprio ospedale, la propria scuola, la strada ben asfaltata, ecc. Con gli ospedali sappiamo come è finita. Con le scuole la strada intrapresa è identica. «Per i sindaci non è facile affrontare l’argomento. La verità è che hanno paura di perdere il consenso. Però potrebbero iniziare a diffondere una cultura diversa nella popolazione con delle iniziative», confessa l’ex sindaco di Monte Urano. Che guarda anche ai Comuni che ce l’hanno fatta: «In Germania un paio di secoli fa. Ma abbiamo esempi anche nelle Marche. E lo Stato dovrebbe in qualche modo incentivare le unioni».

La volontà


È chiaro che il propellente per iniziare quantomeno a discutere su una possibile unione deve essere la volontà di perseguire l’obiettivo. Giacinti fa notare come spesso «da un lato predichiamo le aggregazioni, dall’altro lato rivendichiamo l’autonomia». Fino a ragionare se la Provincia di Fermo abbia effettivamente portato dei benefici e se sono stati quelli attesi. Per pura provocazione l’ex consigliere regionale aveva anche ipotizzato la città di Fermo non come un capoluogo di provincia ma come un unico grande Comune capace di abbracciare tutti gli altri ora compresi nel territorio provinciale. Idea irrealizzabile ma che fa capire il Giacinti-pensiero. Per ora la fusione tutti la vorrebbero (a parole) ma nessuno fa il primo passo. Vi immaginate il candidato sindaco di Porto San Giorgio che nel programma elettorale indica la fusione con Fermo?

© RIPRODUZIONE RISERVATA