Fermo, intascano 250mila euro di contributi Covid destinati ai collaboratori: dirigenti di una società sportiva nei guai

Falsificate anche le firme sulle deleghe all'incasso

Fermo, intascano 250mila euro di contributi Covid destinati ai collaboratori: dirigenti di una società sportiva nei guai
Fermo, intascano 250mila euro di contributi Covid destinati ai collaboratori: dirigenti di una società sportiva nei guai
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 29 Marzo 2023, 10:06 - Ultimo aggiornamento: 21:24

FERMO - Chiedono i contributi Covid per oltre 50 collaboratori ma poi non versano loro nulla: denunciati dai militari della Guardia di Finanza di Fermo i tre dirigenti di una società sportiva dilettantistica che avrebbero intascato 250mila euro di contributi destinti al sostegno dei giovani sportivi. I contributi erano stati chiesti a nome e per conto di un cinquantina di collaboratori, a cui però non è stato corrisposto nulla. Sono stati proprio loro anche a svelare come la documentazione (comprese le deleghe all'incasso), presentata a loro nome, fosse stata contraffatta.

I tre sono stati denunciati per i reati di falsità materiale commessa da privato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Con il Decreto Legge 17 marzo 2020 nr. 18, cosiddetto “Cura Italia”, sono stati previsti e stanziati una serie di contributi statali per il sostentamento di alcune categorie professionali che, a causa della crisi pandemica e delle conseguenti limitazioni adottate, hanno conosciuto una forte battuta d’arresto e, in alcuni casi, una vera e propria sospensione delle attività. Tra i diversi settori colpiti dalla pandemia, rientra indubbiamente quello dello sport. Per scongiurare il completo collasso dell’intero settore lo Stato, attraverso l’art. 96 del D.L. Cura Italia, ha introdotto un contributo quale indennità per tutti i collaboratori sportivi, erogato da Sport e Salute SpA sulla base di alcuni requisiti normativamente previsti. L’attività posta in essere dalle fiamme gialle scaturisce da anomalie rilevate sui cassetti fiscali di diversi giovani associati ad un’importante associazione sportiva dilettantistica del fermano, nei quali risultava presente una Certificazione Unica emessa nei loro confronti dalla Sport e Salute Spa, riguardante l’erogazione di una somma riconducibile al contributo sopracitato, tuttavia mai richiesto né percepito. Gli accertamenti eseguiti su delega della Procura della Repubblica di Fermo hanno disvelato un ingegnoso sistema posto in essere dall’A.S.D., la quale avrebbe presentato l’istanza per l’accesso al beneficio in nome e per conto di oltre 50 collaboratori sportivi, totalmente inconsapevoli. I militari del Gruppo di Fermo, dopo aver acquisito ed esaminato tutta la documentazione presentata alla Sport e Salute S.p.A. dalla A.S.D. per l’ottenimento del beneficio, hanno convocato numerosi ragazzi destinatari del contributo statale, i quali hanno completamente disconosciuto sia le firme apposte, sia il modello e il contenuto dell’istanza. Gli stessi hanno inoltre confermato di non aver mai richiesto né percepito alcun compenso o rimborso. Tali dichiarazioni venivano comprovate dal fatto che, tra la documentazione acquisita, vi fossero anche diverse deleghe all’incasso, anch’esse falsificate, con cui i ragazzi, sprovvisti di un proprio conto corrente, avrebbero richiesto l’accredito delle somme su quello della associazione sportiva. Il meccanismo fraudolento ha permesso all’A.S.D. di intascare oltre € 250.000, gran parte dei quali erano destinati a tutela ed in favore dei collaboratori sportivi associati ma che, di fatto, non sono mai entrati nella disponibilità dei medesimi. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA