Previsione e pianificazione nelle imprese familiari

Previsione e pianificazione nelle imprese familiari

di Marco Cucculelli
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Lunedì 10 Luglio 2023, 01:21

nterrogarsi sulla dinamica degli eventi futuri è fondamentale per la gestione delle imprese e delle istituzioni. Nonostante da più parti, e frequentemente, si tenda a mettere in discussione la razionalità e la validità dei modelli di previsione, la disponibilità di un quadro previsivo di eventi futuri, seppur a tratti larghi, costituisce la base ineludibile per assumere decisioni.

È innegabile che tutti facciamo uso della previsione nelle nostre attività, dalle più banali, come quelle del quotidiano, alle più complesse, come quelle necessarie quando l’orizzonte di decisione si sposta in avanti nel tempo e richiede la formulazione di congetture più solide. È sbagliato pensare che sia inutile o inopportuno sforzarsi di fare previsioni. Se torniamo un po’ indietro negli anni, scopriamo che momenti virtuosi dello sviluppo del nostro paese e della crescita di molte grandi aziende sono avvenuti grazie a un avveduto ricorso alle attività di previsione e pianificazione. Era il secondo dopoguerra e gli economisti, insieme alle grandi imprese, iniziavano a dedicarsi alla costruzione di sistemi di interpretazione dei processi economici globali. Era il tempo in cui le grandi aziende pensavano in termini globali e avvertivano la carenza, almeno quelle guidate da imprenditori illuminati, di un quadro di riferimento sistemico nel quale iscrivere le strategie aziendali. Queste le circostanze che favorirono il fortunato incontro di Giorgio Fuà con Enrico Mattei in ENI e l’avvio della fertile stagione della programmazione delle imprese e delle istituzioni nel nostro paese.

Oggi il quadro è profondamente cambiato e le imprese, anche le grandi imprese, hanno ceduto a specialisti esterni la definizione del quadro economico di riferimento. L’esternalizzazione delle funzioni che ha caratterizzato la riorganizzazione degli assetti produttivi ha interessato anche le attività di previsione e programmazione, prima affidate ai centri studi aziendali. La scure dell’efficienza e del risparmio di costi ha colpito anche questo ambito cruciale dell’azione delle imprese, facendo perdere molte competenze e abilità necessarie per il suo svolgimento all’interno delle organizzazioni.

La capacità di previsione è importante per le imprese. E lo è tanto di più se le loro azioni sono orientate al lungo periodo, come nel caso delle imprese familiari che hanno nell’orizzonte lungo il tratto distintivo del loro operare.

Alcuni recenti rapporti di ricerca confermano il ruolo di protagonisti dell’economia di questa tipologia specifica di imprese, specie quelle di medie dimensioni, soprattutto nei periodi di turbolenze economiche e geopolitiche. La loro capacità di integrare efficienza produttiva e modelli organizzativi flessibili ne costituisce il fattore competitivo più importante. Ma anche il limite più insidioso, se perseguita senza un corrispondente rafforzamento della linea manageriale che ne indirizzi la previsione organizzativa e di scenario. E il pericoloso esito di una condotta asimmetrica, che non coniughi l’efficienza produttiva con l’orizzonte lungo, è sempre più evidente nella dinamica del mercato del controllo proprietario, specie nelle regioni manifatturiere. Sono infatti moltissime le imprese familiari, ben oltre il limite fisiologico legato alla dinamica di sistema, che non riescono a raggiungere il loro primo e rilevante obiettivo, ossia il mantenimento nel tempo del governo familiare.

Proprio per il naturale orientamento al lungo termine, la governance familiare è il principale punto di forza di queste imprese, ma anche il condizionamento più evidente per una azione di successo. La coerenza tra obiettivi e azioni richiede che una accorta e continua attività di previsione e pianificazione ispiri le routine organizzative di queste imprese, per farle restare competitive ed evitare che il fattore familiare – come da più parti sempre più spesso segnalato – sia solo un tratto negativo di questa parte vitale ed estremamente vivace del sistema produttivo.

Marco Cucculelli
Professore ordinario di Economia
Applicata presso l’Università
Politecnica delle Marche
Facoltà di Economia“G. Fuà”

 

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