Robotica umanoide: una tecnologia che rivoluzionerà il modo di lavorare

Robotica umanoide: una tecnologia
che rivoluzionerà il modo di lavorare

di Michele Germani
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Lunedì 8 Gennaio 2024, 07:45

In questi ultimi anni si sta affacciando una nuova rivoluzione tecnologica che pervaderà il mondo e ne cambierà i modelli sociali ed economici. Questa volta la forza trainante sarà la facilità di avere enormi potenze di calcolo che permetteranno di realizzare sistemi efficienti basati sull’Intelligenza Artificiale. L’Intelligenza Artificiale ha un elevato potenziale di penetrazione in tantissimi settori e promette di cambiare lo scenario mondiale in ambito lavorativo, oltre che nella vita quotidiana di tutti noi, come già scritto su questo giornale qualche settimana fa. Ma, parallelamente, si sta presentando all’orizzonte un’altra tecnologia che potrà sfruttare i benefici dati dall’uso esteso e a costi non elevati dell’Intelligenza Artificiale. Stiamo parlando della Robotica Umanoide. Un robot umanoide è una macchina autonoma dalle sembianze umane e capace di interagire con l’ambiente circostante. A volte per indicare i robot umanoidi si usa anche il termine androide, che di fatto serve ad indicare un robot dalle fattezze umane dotato di intelligenza artificiale. Fondamentalmente, il nostro mondo è progettato da e per gli esseri umani, il che rende la forma umana il mezzo più efficace per interfacciarsi con esso. Gli androidi sono progettati per imitare il corpo umano, con gambe, braccia e mani che forniscono loro portata e forza simili. Questi robot stanno rapidamente avanzando nella loro capacità di comprendere il linguaggio umano e interagire con il mondo, avvicinandosi ad una perfetta integrazione dell’intelligenza artificiale con gli aspetti meccatronici propri di un sistema robotico. Quindi l’androide potrebbe, nel futuro prossimo, essere non solo dotato di abilità fisiche ma anche di capacità sensoriali e cognitive. Oggi è ancora difficile cogliere appieno il profondo impatto che una diffusa proliferazione di androidi avrà sul nostro mondo. Tuttavia, una cosa è chiara: l’avvento degli androidi porterà a cambiamenti epocali e questo lo si vede già nelle proiezioni economiche nel medio-lungo periodo. Il mercato della robotica umanoide è su una traiettoria di rapida crescita. Le stime indicano un aumento da 1,6 miliardi di euro nel 2023 del volume di affari per arrivare all’incredibile cifra di 215 miliardi di euro entro il 2032. Questa crescita è alimentata dalla crescente domanda di robot umanoidi in vari settori. L’area geografica che oggi guida il mercato è il Far-East, con la sua elevata domanda in paesi come India, Cina e Giappone. Il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) cinese, che sovrintende al settore industriale, in un documento ufficiale di poche settimane fa afferma che i robot umanoidi potranno essere la risorsa base per supportare in Cina la produzione di massa entro il 2025.

Sempre entro il 2025 il MIIT dichiara che il Paese mirerà a creare un sistema di innovazione dei robot umanoidi, facendo passi avanti in diverse tecnologie chiave e garantendo la fornitura sicura ed efficace dei componenti fondamentali. All’inizio del suddetto documento, il MIIT enfatizza sul fatto che i robot umanoidi diventeranno un’altra “innovazione dirompente” dopo gli smartphone e i computer e potranno emergere come una tecnologia che probabilmente cambierà la produzione e il modello socio-economico che ci circonda. Tuttavia la presenza di attori chiave a livello mondiale (Toyota, 1X, Hyundai, ecc.) suggerisce che la crescita dell’uso dei robot umanoidi sarà un fenomeno globale. Se si pensa agli ingenti investimenti che sta facendo Tesla su Optimus 2, androide di nuova generazione, si può intuire la valenza strategica che alcuni vedono in questo settore. Elon Musk prevede che la sua tecnologia invaderà i mercati nei prossimi anni, potendola presentare con un prezzo di vendita di circa 20.000 euro. Gli ambiti di applicazioni, infatti, sono molto numerosi. Gli androidi, possono contribuire ad aumentare enormemente la produttività in ambito industriale, dalla meccanica all’elettronica passando per tutta una serie di settori propri del Made in Italy, dalla moda all’industria alimentare. Ma la loro applicabilità trasversale potrebbe farli adottare in agricoltura, in edilizia, nella sanità, nell’assistenza agli anziani e molto altro. Gli androidi possono svolgere lavori pericolosi e ripetitivi. Possono rivoluzionare l’istruzione, fornendo esperienze di apprendimento personalizzate e coinvolgenti. D’altra parte, se i modelli socio-economici saranno ripensati in modo da rendere compatibile l’uso di queste tecnologie con la qualità della vita ed il benessere delle persone, si potrà consentire agli esseri umani di concentrarsi sugli aspetti creativi, sui rapporti umani, sulla cultura. Inoltre, si potrà arrivare ad una società più inclusiva ed equa, dove non sia più necessario svolgere lavori manuali poco gratificanti senza che si vada a perdere la possibilità di avere garantito un reddito. In definitiva, i temi da affrontare per chi fa ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico sono innumerevoli e trasversali, ma far parte di questa nuova rivoluzione può essere molto stimolante.

*Referente Trasferimento Tecnologico e Direttore Diism Università Politecnica delle Marche

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