I cristiani che chiacchierano come gli alberi senza frutto

I cristiani che chiacchierano come gli alberi senza frutto

di Don Aldo Buonaiuto
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Domenica 28 Febbraio 2021, 04:10

«La Quaresima è un viaggio che coinvolge tutta la nostra vita, tutto noi stessi. È il tempo per verificare le strade che stiamo percorrendo, per ritrovare la via che ci riporta a casa, per riscoprire il legame fondamentale con Dio, da cui tutto dipende. La Quaresima non è una raccolta di fioretti, è discernere dove è orientato il cuore. Questo è il centro della Quaresima». Le parole pronunciate da Papa Francesco all’inizio della Quaresima, ora che siamo giunti già alla seconda domenica di questo “tempo forte”, dovrebbero essere un invito alla riflessione per tutti coloro che si professano cristiani. La comunità ecclesiale focalizza l’attenzione su tre strumenti fondamentali per vivere nel migliore dei modi questo periodo dedicato al cambiamento di vita, alla conversione: il digiuno, l’elemosina e la preghiera. Seguendo le indicazioni del Pontefice sarebbe opportuno domandarsi quanto si è avanti o indietro nell’obiettivo di «accogliere e vivere la Verità manifestatasi in Cristo» lasciandosi «raggiungere dalla Parola di Dio, che ci viene trasmessa, di generazione in generazione, dalla Chiesa». «Digiunare – spiega il Papa – vuol dire liberare la nostra esistenza da quanto la ingombra, anche dalla saturazione di informazioni, vere o false, e prodotti di consumo» per consentire che Dio dimori in noi. L’altro, il prossimo più vicino, rischia di allontanarsi ulteriormente e anche l’ipertecnologia avanzata della comunicazione, con gli smartphone e internet ai primi posti, hanno la capacità di isolare l’essere umano dal proprio contesto vitale soffocando le relazioni interpersonali oppure addirittura contribuendo ad allontanare i cuori, eliminare gli affetti. Il cammino quaresimale è anche l’occasione per abbandonare uno stile di vita superficiale, in grado di imprigionare l’individuo in una sorta di mediocrità morale rendendolo complice di una società prepotente e disumana che non tiene il passo dei deboli ed è sempre più orientata a cercare soddisfazioni effimere con beni illusori. Riscopriamo il significato della croce di Gesù, unico testimone di speranza anche per i non credenti, e proviamo a metterci in silenzio dinanzi al Signore, riempiendo quegli spazi infecondi dell’indifferenza e del rancore che irrompono ogni giorno in un mondo sempre più bisognoso di amore, verità e giustizia.

La Quaresima è il periodo “d’oro” per convertirsi, per lasciare dietro le spalle le abitudini dell’uomo vecchio – con peccati, vizi, egoismi piccoli e grandi – rinnovandosi nella mente e nell’anima. Questi quaranta giorni dovrebbero essere vissuti come un forte bisogno spirituale di intensificare un rapporto con il Signore che talvolta viene trascurato e accantonato. Alimentando la fede con un ascolto più attento e prolungato delle Sacre Scritture si può crescere nella carità, nel percorso di amore verso l’Onnipotente e il prossimo. Con la preghiera si entra nell’amicizia con il Signore, con la carità si vive e si coltiva quest’amicizia. Il messaggio rivoluzionario del Vangelo può essere svilito se non viene incarnato nella quotidianità e non modifica radicalmente il modo di essere e agire dell’uomo. I cristiani che chiacchierano senza agire sono come alberi senza frutti: l’autentica comunione con gli altri si attua nell’elemosina, che non è solo un’elargizione di ricchezze, ma un donare sé stessi completamente, senza riserve, rendendosi disponibili verso chi è in difficoltà, facendosi attenti alle esigenze dei propri familiari, accogliendo quanti sono nella sofferenza e nell’abbandono, anche in questo tempo di pandemia. Seguire Gesù è una cosa seria: non può ridursi a un buon gesto estemporaneo così come non ci si potrà accontentare di scelte compiute come individui soli e isolati. La Chiesa, infatti, è costituita da tante persone diverse e al contempo unite nel corpo mistico di Cristo, impresso e formato da ogni singola anima battezzata. Questo corpo è santo, e quindi prezioso, per tutta l’umanità, tanto quanto è segnato dalla debolezza, dalla miseria e dall’ignominia. La Quaresima è quindi il momento giusto per chi si vuole riavvicinare a Cristo Gesù, sofferente e gioioso, morto per risorgere insieme a noi.

*Associazione Comunità Giovanni Paolo XXIII

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