Non-voglio-sentire. Non voglio sentire poeticismi miserabili secondo cui il terremoto sarebbe la ribellione della Terra nei confronti dell’Uomo che la maltratta. Vi do una notizia, poetastri della disgrazia: i terremoti con l’inquinamento non c’entrano. Terremoti ce n’è sempre stati, ce n’erano quando l’uomo non c’era, e il pianeta era il paradiso degli uccellini che volteggiavano fra le felci ondeggianti, emettevano soavi cip-cip e si riposavano sulla groppa del mansueto bisomedonte (che immagine idilliaca, eh? pure io son buono a far lirismo d’accatto, se mi ci metto). Non voglio sentire l’angosciato quesito «Mercoledì è toccato a noi e anche al Nepal e al Vattelapesca, martedì alla Putrezia e alla Tucazia, e lunedì aveva ballato la Kamchatka (del Risiko, of course): cosa sta succedendo, che disegno c’è sotto? Perché non posso credere si tratti di semplici coincidenze». Il disegno de soreta, ecco che c’è sotto. Er disegno de soreta. E non sono disposto a perdere un secondo del mio tempo ad ascoltar chi stabilisce stretta correlazione tra le trivellazioni in Adriatico e la botta che ci ha buttato giù dal letto mercoledì. Validi motivi per non bucherellare il suolo a groviera esistono, ce lo dicono gli esperti riconosciuti, in cattedra nelle vere università e non su Telegram. Riguardano l’impatto ambientate delle perforazioni, non il rischio che le medesime scatenino un grosso sisma. E non mi va di sentire gli sproloqui degli youtuber laureati in geologia su Facebook, degli sfaccendati e a tempo perso sismologi, e dei commercianti geologi e dei giuristi geologi e degli operai però pure geologi e delle casalinghe però informate, e degli umarell che fra un cantiere e l’altro discettano di tettonica a placche (o la aboliscono, rimpiazzandola con una loro teoria) e insomma di tutti quelli che - rigorosamente a posteriori - garantiscono di averlo previsto il terremoto, perché loro sanno come si fa, mica come gli inetti rappresentanti della Scienza Ufficiale (l’unica scienza che esista: sorry, “ufficiale” è pleonastico) e lo dimostrano profetizzando l’arrivo imminente di scossette ulteriori di secondo grado della scala Richter, forse di terzo grado, e grazialcavolo, che previsione ardita.
*Opinionista e critico cinematografico
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