Come dicono gli Economisti, si stanno riconfigurando le catene globali del valore. La pandemia e le difficoltà logistiche che ne sono seguite stanno spingendo verso una regionalizzazione delle produzioni. La guerra tra Russia e Ucraina sta rendendo più difficili le rotte commerciali continentali tra l’Europa e l’Asia imponendo nuove scelte che tentano di contenere le distanze. Nella crisi energetica prodotta dalla guerra, si stipulano nuovi accordi con i Paesi africani per nuove fonti fossili, in attesa di realizzare una vera transizione verso le rinnovabili. Passo dopo passo stiamo creando una maggiore collaborazione con il continente che ci è più vicino, l’Africa, attraverso il mare che ci unisce, il Mediterraneo.
Nel report “Verso Sud” recentemente presentato dalla Ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, queste prospettive vengono chiaramente individuate proponendo un maggiore protagonismo economico dell’Italia e in particolare del suo Mezzogiorno. L’intera Europa dovrebbe condividere questo obiettivo, di un maggior coinvolgimento economico con l’Africa, proponendo una equa collaborazione e contribuendo allo sviluppo con nuove catene produttive più vantaggiose e forse più stabili grazie alle ridotte distanze. La Commissione Europea con il progetto di investimenti Global Gateway Africa-Europa punta ad assicurare un importante sostegno all’Africa per una ripresa e una trasformazione che siano forti, inclusive, verdi e digitali: accelerando la transizione verde, ad esempio con la produzione di idrogeno; promuovendo la transizione digitale con una maggiore diffusione della connettività e di Intenet e quindi con un’ampia condivisione di informazioni e conoscenza; favorendo la crescita sostenibile con la creazione di posti di lavoro dignitosi creando così nuove catene globali del valore; rafforzando i sistemi sanitari, ad esempio con la capacità di produzione e distribuzione dei vaccini; migliorando l’istruzione e la formazione. Forse quest’ultimo è l’impegno più importante, per assicurare una maggiore autonomia e giustizia sociale.
La democrazia e la libertà si promuovono con la scuola, unico strumento per formare cittadini consapevoli e liberi di scegliere.
La mia risposta fu semplice: «Sarà stato il nostro migliore investimento». Il secondo ricordo è legato ad un progetto di giovani studenti di Ingegneria edile e dell’architettura, nati nelle Marche e vincitori del concorso internazionale “InsideOut” per la progettazione e costruzione di una scuola nel rispetto delle culture e dei materiali di quei luoghi. Con il piccolo finanziamento ottenuto, sono andati ed hanno costruito la scuola. Ora i bambini di Yeboahkrom in Ghana, grazie ai nostri studenti, hanno finalmente una scuola. Sono sempre più convinto che il futuro dell’Europa sarà strettamente legato a quello dell’Africa. Occorre pianificare politiche economiche di sviluppo lungimiranti che guardino al futuro delle nuove generazioni e che sappiamo promuovere crescita economica e sociale di questo continente, come del resto ha sottolineato il Governatore Visco nelle considerazioni finali alla relazione annuale della Banca d’Italia: «Oltre la metà del previsto aumento della popolazione mondiale […]sarà concentrato in Africa: uno sviluppo sostenuto e sostenibile delle economie di questo continente è cruciale […]». Il potenziale demografico di questo continente è necessario all’Europa, senza una politica attiva di collaborazione tra le sponde del Mediterraneo non vi sarà futuro per l’Europa e più in generale per l’intero pianeta. Le scelte vanno sempre fatte nell’interesse delle nuove generazioni.
* Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche