Dopo quasi due anni, sta per tornare l'obbligo di vendita per poter mantenere le agevolazioni fiscali sulla prima casa. Chi subito prima della pandemia aveva acquistato un immobile usufruendo delle agevolazioni per la prima casa, lo aveva fatto impegnandosi a vendere entro un anno un'altra casa per cui aveva già ottenuto le stesse agevolazioni. Quell'obbligo era stato sospeso a causa della difficoltà nella compravendita durante la pandemia, ma il termine è ora scaduto.
Come spiega Andrea Bassi per Il Messaggero, il conto alla rovescia è ripartito dal primo gennaio 2022.
Se non vengono rispettati questi obblighi, si perde automaticamente la perdita delle generose agevolazioni (imposta di registro ridotta dal 9% al 2%, imposta ipotecaria fissa di 50 euro e imposta catastale fissa di 50 euro). In base ai nuovi termini, per chi abbia venduto durante i mesi della pandemia, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2022 per riacquistarne un'altra da adibire ad abitazione principale.
La manovra 2022 ha prorogato anche fino al 31 dicembre i termini per presentare domanda per i benefici sul Fondo di garanzia per la prima casa e per poter richiedere le agevolazioni per l'acquisto della prima casa (previste per gli under 36 con un Isee non superiore a 40mila euro all'anno). La garanzia copre fino all'80% del mutuo (che non può essere superiore a 250mila euro) con un tasso di interesse calmierato. Il budget del Fondo è stato rifinanziato con altri 242 milioni di euro per quest'anno, con agevolazioni fiscali per gli acquisti (non sono più obbligatorie le imposte di registro catastale, ipotecaria e quela sul mutuo dello 0,25%).
Con la legge di Bilancio vengono ridefinite anche le agevolazioni fiscali sugli affitti, riservate ai giovani. L'età necessaria passa da 30 a 31 anni non compiuti, la detrazione Irpef viene fissata al 20% del canone pagato (per un massimo di 991,60 euro) e il reddito complessivo non deve superare i 15.493,71 euro annui.