Pensioni, quando non si pagano le tasse? Le tre nuove aliquote Irpef e la tax area: cosa cambia con la riforma

Le novità: da una parte la revisione delle aliquote Irpef, dall’altra la modifica alle attuali detrazioni

Pensioni, quando non si pagano le tasse? Le tre nuove aliquote Irpef e la tax area: cosa cambia con la riforma
Pensioni, quando non si pagano le tasse? Le tre nuove aliquote Irpef e la tax area: cosa cambia con la riforma
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Sabato 14 Ottobre 2023, 14:56

Pensioni, quando non si pagano le tasse? Il governo ha riservato un pacchetto ristretto di interventi,
con la proroga di quota 103 e dell'Ape sociale un pò ampliata e la possibile rivisitazione di Opzione donna. Ma la novità più importante riguarda alcune fasce di reddito, per le quali la riforma dovrebbe comportare un abbattimento dell’imposizione fiscale. In particolare, i cambiamenti per le pensioni saranno pressoché due: da una parte la revisione delle aliquote Irpef che - a seconda della soluzione adottata - gioverà ad alcuni rischiando di penalizzare altri e dall’altra la modifica alle attuali detrazioni.

Le detrazioni

Le aliquote Irpef sono - e saranno - uguali per tutti, bisognerà intervenire sulle detrazioni che oggi differiscono a seconda delle categorie. A oggi, infatti, nel confronto tra lavoratori dipendenti e pensionati i primi sono nettamente favoriti. 
 

REDDITO                        IRPEF DIPENDENTI                IRPEF PENSIONATI
10.000                                780 euro                                       442 euro
15.000                                370 euro                                       1.913 euro
20.000                                2.058 euro                                    3.485 euro
25.000                                3.765                                            5.057 euro
30.000                                5.599 euro                                    6.764 euro
35.000                                7.783 euro                                    8.673 euro
40.000                               10.032 euro                                  10.582 euro
45.000                               12.216 euro                                  12.491 euro
50.000                               14.400 euro                                  14.400 euro

Una sola fascia

L’obiettivo è di arrivare come oggi avviene per la sola fascia da 50.000 euro, equiparando le detrazioni tra le varie categorie e far sì che tutti paghino le stesse imposte.

Ovviamente questo passaggio dovrebbe favorire i pensionati visto che grazie alle nuove detrazioni si dovrebbe tendere verso la colonna di sinistra, quella appunto riferita ai lavoratori dipendenti.

Le nuove aliquote Irpef

Per il momento le fasce di reddito e le relative aliquote Irpef verranno ridotte da quattro a tre. Dopodiché, entro la fine della legislatura, si dovrebbe arrivare alla flat tax, quindi a un’aliquota unica per tutti, mantenendo però il criterio della progressività (come confermato da Giorgia Meloni).

Al momento, però, non è ancora chiaro quali saranno le nuove aliquote. Le opzioni sono due e a seconda di quella prescelta ne risulteranno dei differenti vantaggi. Nel caso della prima opzione, i tre scaglioni di reddito sarebbero:

- fino a 15.000 euro il 23%;
- tra i 15.000 e i 50.000 euro il 27%;
- sopra i 50.000 euro il 43%.

Secondo le stime effettuate questa opzione comporterebbe un maggiore esborso per i redditi fino a 20.000 euro: dai 90 euro in più l’anno per chi guadagna fino a 15 mila euro, 150 euro per chi ne guadagna 20 mila. Dopodiché iniziano i risparmi: 100 euro in meno con un reddito di 35 mila euro l’anno, 1.100 euro per chi ne guadagna 50 mila.

La seconda opzione

- fino a 28.000 euro il 23%;
- tra i 28.000 e i 50.000 euro il 33%;
- sopra i 50.000 euro il 43%.

Questa soluzione ha il vantaggio di ridurre le tasse a tutti: si parte da 60 euro in meno con un reddito di 15 mila euro, 100 euro con un guadagno di 20 mila e 400 euro per chi invece ne guadagna 35 mila. Un risparmio, ma inferiore rispetto a quello riconosciuto con la prima soluzione, è previsto anche per i redditi da 50 mila euro, pari a circa 700 euro.

Quando non si pagano le tasse

Alcune prestazioni erogate dall’Inps sono escluse a priori dalla tassazione. Sono, ad esempio, quelle assistenziali. Ma anche per quanto riguarda le pensioni previdenziali, quelle cioè calcolate sui contributi c’è la possibilità di non pagare le tasse. Una possibilità legata ovviamente al reddito imponibile. Stiamo parlando della tax area, una soglia di reddito entro la quale le imposte non sono poiché annullate dalle detrazioni da lavoro o da pensione spettanti.

Tax area, calcoli e importi

Nel 2023 la no tax area per le pensioni arriva per redditi fino a 8.500 euro l’anno. Il pensionato che riceve unapensione integrata al minimo, pari a 563,74 euro mensile, ha un reddito annuo, considerando anche la tredicesima di 7.328,62 euro e proprio per questo ricade nella no tax area e non è soggetto alla tassazione della sua pensione.

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