Mutui, in arrivo risparmi da 100 euro a rata? Cosa può cambiare con il taglio dei tassi Bce a giugno

A confermarlo la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde

Mutui, con il taglio dei tassi della Bce in arrivo una nuova fase: dai risparmi alle novità, cosa cambierà da giugno
Mutui, con il taglio dei tassi della Bce in arrivo una nuova fase: dai risparmi alle novità, cosa cambierà da giugno
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 18:17

Il giorno tanto atteso si avvicina: la Banca centrale europea si prepara a tagliare il costo del denaro. La presidente della Bce, Christine Lagarde, lo ha confermato: se i dati sull’inflazione in calo saranno confermati dalle «nuove proiezioni che avremo a disposizione entro giugno» allora «potremo passare alla fase di allentamento del nostro ciclo di politica monetaria e adottare una politica meno restrittiva». Giugno, quindi, potrebbe essere la prima tappa di un percorso di taglio dei tassi dopo il forte ciclo di aumenti attuato dal 2022. Entro fine anno, secondo gli analisti, il tasso base nell’area euro potrebbe arrivare, con tre ribassi, al 3,50-3,75%. Con benefici immediati per tutti coloro che hanno bisogno di prestiti bancari, sia le imprese per i loro investimenti, che i privati per gli acquisti di beni e servizi con finanziamenti e soprattutto di immobili con mutui.

I prestiti

A causa dei tassi alti, da gennaio 2023 a gennaio 2024, secondo un’analisi di Unimpresa, i prestiti bancari destinati a imprese e famiglie sono crollati di 43 miliardi, a un ritmo superiore a 3 miliardi al mese, i prestiti bancari destinati alle imprese e alle famiglie; e sono salite di oltre il 16% le sofferenze nette degli istituti di credito.

Le famiglie

Per quanto riguarda le famiglie, nel portafoglio nuovi prestiti l’unica voce che non ha subito ridimensionamenti è stata quella del credito al consumo, che anzi ha fatto registrare un aumento del 4,2% (comunque inferiore al ritmo degli scorsi anni) passando complessivamente da 116,1 miliardi a 120,9 miliardi. I prestiti personali invece sono crollati del 10,49%% (da 138,1 miliardi complessivi di gennaio 2023 a 123,8 miliardi di gennaio 2024). E gli italiani sono stati più cauti anche nell’accendere nuovi mutui per acquisto case (-0,64%). D’altronde - come sottolinea uno studio condotto dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (Fabi) - i tassi medi applicati ai prestiti immobiliari nell’arco di due anni sono triplicati: si è passati dall’1,45% di gennaio 2022 al 4,42% di dicembre 2023.

L’avvio di una politica meno restrittiva del costo del denaro, farà ovviamente abbassare i tassi sui mutui e potrebbe quindi aprire una stagione favorevole per chi si appresta ad acquistare una casa.

Il trend in discesa

In realtà, in attesa di una decisione della Bce, l’Abi (Associazione delle banche italiane) fa notare come i tassi sui mutui in Italia stanno già iniziando un trend discendente: a febbraio il tasso medio sui nuovi mutui per le case è diminuito al 3,90%, rispetto al 3,98% di gennaio 2024 e al 4,42% di dicembre 2023.

Le rate

Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile dovrebbe già vederne i primi effetti positivi. Il risparmio può essere anche considerevole, di centinaia di euro a rata. Facile.it  ha fatto alcune simulazioni, analizzando i Futures sugli Euribor (che rappresentano le aspettative dei mercati). Nel caso di un finanziamento sottoscritto a gennaio 2022 della durata di 25 anni per un importo di 126.000 euro - si evidenzia - la rata del mutuo è arrivata a toccare i 752 euro a dicembre 2023, con un primo taglio di 50 punti base del costo del denaro potrebbe scendere a 712 euro, con un risparmio di 40 euro a rata. Con ulteriori tagli dei tassi da parte della Bce, la rata a fine anno potrebbe attestarsi a 657 euro. Ovvero quasi 100 euro in meno entro dicembre. Allungando l’orizzonte temporale, a giugno 2025 la rata potrebbe scivolare a 633 euro, ovvero circa 120 euro in meno.

Il volano

Mutui più accessibili hanno effetti non soltanto sul mercato immobiliare e l’edilizia che è direttamente coinvolta sia per la costruzione del nuovo che per le ristrutturazioni che spesso si accompagnano all’acquisto di abitazioni. Ma ci sono anche altri settori che hanno effetti positivi da un aumento delle compravendite immobiliari, ad esempio quello della produzione e vendita di mobili e arredamenti, così come i trasporti e altri servizi connessi.

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