Auto endotermiche, tornano i contributi dello Stato: fondi, limitazioni e come fare domanda

Auto endotermiche, tornano i contributi dello Stato: fondi, limitazioni e come fare domanda
Auto endotermiche, tornano i contributi dello Stato: fondi, limitazioni e come fare domanda
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Mercoledì 22 Novembre 2023, 15:42

Dopo il flop degli incentivi statali sulle auto elettriche e plug-in, sono in arrivo i contributi per le macchine endotermiche a basse emissioni. Dotate di motore a combustione - anche detto motore endotermico -, queste automobili sono in grado di sfruttare l'energia continuta nel combustibile per ottenere lavoro meccanico. Scopriamo ora in cosa consisteranno questi contributi e come cambieranno i contratti d'acquisto a partire dal 1 gennaio.

I fondi a disposizione

Saranno 570 milioni di euro i fondi previsti dal governo per le auto endotermiche, cinque in meno rispetto al 2023. Ideata nel 2022 dal governo Draghi, l'iniziativa è stata leggermente modificata, rimanendo però fedele ai suoi intenti. Anche quest'anno i fondi saranno distribuiti in base alle diverse fasce di emissioni allo scarico di anidride carbonico. Vediamo ora in che modo:

  • 0-20 g/km CO2: 205 milioni (194,75 ai privati e 10,25 alle società di car sharing e noleggio a lungo termine);
  • 21-60 g/km CO2: 245 milioni (232,75 ai privati e 12,25 alle società di car sharing e Nlt);
  • 61-135 g/km CO2: 120 milioni, tutti ai privati.

I cambiamenti rispetto al 2023

Rispetto al 2023, ci saranno quindi più soldi sulle prime due fasce (+15 milioni nella prima, +10 nella seconda). Fasce che però sono tradizionalmente quelle più snobbate dagli italiani. Diminuiranno invece i fondi per la terza (-30 milioni), storicamente la più attesa. Basti pensare che dei 190 milioni di euro previsti per il 2023 sulle auto della prima fascia (0-20 g/km), dopo quasi undici mesi sono ancora disponibili 114,7 milioni, più del 60%. Dei 235 milioni stanziati sulla seconda fascia, invece, è ancora disponibile l’88%, pari ad oltre 207 milioni. Un flop, questo, che si aggiunge a quello del 2022, quando avanzarono 127 e 147 milioni per la prima e la seconda fascia. Discorso diverso per la terza, considerando che i fondi finirono il 6 febbraio, cinque settimane dopo il via. Considerando l'entità del contributo di quest'anno, solamente 60 mila italiani potranno beneficiare dei bonus. Motivo per cui, come è facilmente immaginabile, i fondi per la terza fascia finiranno ancora prima dello scorso anno.

I contributi 

 

Se i fondi a disposizione cambieranno, quella che rimarrà invariata sarà la "struttura" degli incentivi a disposizione. I contributi andranno infatti dai 2 mila ai 5 mila euro in base al seguente schema:

  • 0-20 g/km: 3 mila euro senza rottamazione; 5 mila con rottamazione;
  • 21-60 g/km: 2 mila euro senza rottamazione; 4 mila con rottamazione;
  • 61-135 g/km: 0 euro senza rottamazione; 2 mila con rottamazione.

Alla prima fascia appartengono solo le auto elettriche, mentre alla seconda solo le vetture plug-in.

Alla terza, infine, le macchine con motore ibrido e termico, prevalentemente dei segmenti A (citycar), B (utilitarie) e C (compatte).

Le limitazioni

Non tutte le auto potranno però accedere al contributo. Il governo, infatti, ha introdutto un limite massimo di prezzo per ciascuna fascia:

  • 0-20 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa);
  • 21-60 g/km: 45 mila euro (54.900 Iva compresa);
  • 61-135 g/km: 35 mila euro (42.700 Iva compresa).

Da ricordare però che il limite di prezzo non comprende l’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) e il contributo Pfu (Pneumatici fuori uso).

Rottamazioni, come funzionano

La rottamazione sarà obbligatoria solo per chi acquisterà macchine con motore termico e ibrido con emissioni comprese tra 61 e 135 g/km. La vettura da rottamare dovrà essere intestata all'acquirente di quella nuova o ad un familiare convivente da almeno 12 mesi. Inoltre, dovrà essere di classe inferiore a Euro 5, ossia Euro 0, 1, 2, 3 o 4.

Immatricolazioni, le regole

Per quanto riguarda l'immatricolazione, l'auto acquistata con l'incentivo dovrà essere immatricolata entro 180 giorni dalla prenotazione del bonus. Nello specifico, la prenotazione del bonus da parte della concessionaria dovrà essere perfezionata con l'inserimento della nuova targa entro 180 giorni. In caso contrario, il bonus andrà perduto.

Proprietà e rivendita

Bisogna ricordare, però, che la vettura acquistata con l'incentivo non potrà essere ceduta subito a terzi. In particolare, per la vendita a persone fisiche o per il noleggio a lungo termine bisognerà attendere 12 mesi, mentre per il car sharing pubblico i mesi diventeranno 24.

Come prenotarsi

Come successo lo scorso anno, è probabile che le prenotazioni si apriranno solo qualche giorno dopo la ripartenza dell'iniziativa. Questo per consentire ai tecnici di Invitalia, gestore del sistema informatico, la chiusura della piattaforma attuale e l’attivazione di quella nuova. L'apertura delle prenotazioni a gennaio non impatterà sul diritto all'incentivo, che varrà quindi su tutti gli acquisti effettuati a partire dal 1 gennaio.

Gli altri fondi

Non solo auto. La norma prevede anche i seguenti fondi:

  • 40 milioni di euro per le infrastrutture di ricarica elettrica private e condominiali (sotto forma di rimborso dell’80% delle spese sostenute nel limite di 1.500 euro per i privati e di 8 mila euro per i condomini);
  • 40 milioni di euro per moto e ciclomotori elettrici e termici;
  • 20 milioni per i veicoli commerciali N1 e N2 elettrici.

 

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