Statali, corsa agli ultimi aumenti:
nel 2011 il blocco degli stipendi

Statali, corsa agli ultimi aumenti: nel 2011 il blocco degli stipendi
di Luca Cifoni
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Lunedì 20 Dicembre 2010, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 00:15
ROMA (20 dicembre) - Corsa all’aumento di stipendio per i dipendenti di ministeri e agenzie fiscali. Sono quasi centocinquantamila quelli che stanno ricevendo o contano di ricevere presto un miglioramento retributivo compreso tra i 50 e i 250 euro mensili lordi. Miglioramento che potrebbe essere l’ultimo per un bel po’ di tempo: da gennaio infatti scatta il blocco delle retribuzioni previsto dalla manovra estiva per tutti i dipendenti pubblici, e contemporaneamente entrerà in vigore la riforma Brunetta, che introduce criteri più rigidi - programmaticamente ispirati al merito - per l’assegnazione di premi e benefici economici.



Gli aumenti derivano dall’applicazione dei contratti precedenti, relativi al quadriennio 2006-2009 (che fino al 2014 non saranno rinnovati, in base ad un’altra norma della manovra estiva): si tratta di distribuire i cosiddetti “fondi unici di amministrazione”, le somme con cui i ministeri e gli altri enti pubblici gestiscono la contrattazione di secondo livello.



Questi soldi possono essere utilizzati in modi differenti: una delle possibilità è rappresentata dalle “progressioni economiche”, ossia avanzamenti da una fascia retributiva all’altra all’interno della stessa area funzionale. Non si tratta quindi di vere e proprie promozioni, ma di incrementi salariali che almeno in teoria dovrebbero premiare l’impegno e l’esperienza degli interessati.



Con la legge approvata nel 2009 il ministro della Funzione pubblica Brunetta ha voluto rivedere tutta la materia, prevedendo premi differenziati e legati agli obiettivi, comunque non per tutti i dipendenti. Questa tornata di progressioni dovrebbe quindi essere l’ultima gestita con il vecchio sistema, anche se in verità i nuovi meccanismi sono ancora tutti da precisare. La scadenza della riforma era ovviamente nota a dipendenti e sindacati, ma il decreto 78 (la manovra approvata dal governo il 31 maggio) ha impresso un’ulteriore accelerazione. Il primo comma dell’articolo 9 stabilisce infatti che dal 2011 al 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti non possa superare quello «ordinariamente spettante» per il 2010. Insomma lo stipendio viene inchiodato al livello di quest’anno.



Come applicare allora le progressioni? Solo poche amministrazioni avevano mandato avanti le procedure (spesso mancava proprio il contratto integrativo): le altre si sono trovate a concordarle e definirle in tempi rapidi, guardando alla scadenza del 31 dicembre. Di fatto, molti degli interessati riceveranno concretamente l’aumento solo il prossimo anno, dunque in apparente violazione del blocco. La legge è stata però interpretata nel senso che le somme aggiuntive sono comunque di competenza del 2010, se il dipendente ha presentato entro l’anno la domanda di ammissione alla procedura: la decorrenza sarà primo gennaio 2010 o anche primo gennaio 2009.



Ecco quindi spiegata la corsa di questi ultimi giorni. Ad esempio al ministero dell’Economia, dove sono state programmate 10.110 progressioni, i bandi sono usciti a inizio mese, e i dipendenti hanno tempo fino a dopodomani, mercoledì 22, per presentare la domanda (esclusivamente per via telematica). Al dicastero del Lavoro dove i “premiandi” sono 5.240, il termine è il 23. La situazione è un po’ più tranquilla alla Giustizia, che avrà 41.514 progressioni: le domande sono già state presentate a novembre. All’Agenzia delle Entrate invece la trattativa è ancora in corso e probabilmente l’ancoraggio al 2010, per i quasi 12.000 interessati sarà dato dalla sua eventuale conclusione entro l’anno.



Solo dopo l’accertamento dei requisiti avverrà l’inquadramento e le retribuzioni saranno adeguate. Ma quali sono i requisiti? Ogni amministrazione li ha fissati in base ai criteri contrattuali, con poche variazioni sul tema: prevalgono l’esperienza professionale, ossia più banalmente l’anzianità, e i titoli di studio dalla licenza elementare al master; ma si tiene conto anche degli incarichi svolti, della scheda di valutazione compilata dal dirigente (in genere dà pochi punti) degli eventuali provvedimenti disciplinari (ovviamente in senso negativo).



L’aumento in questione va dai circa 650 euro lordi annui della prima fascia (50 al mese) ai 2000 della terza (150 al mese) o anche oltre, fino ai 250, in alcuni dicasteri. Il numero dei “premiati” in rapporto al totale dei dipendenti varia da amministrazione ad amministrazione, ma in media si aggira sui due terzi.
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