Padova. Cadavere da 7 anni in un frigo:
sarà sepolto senza un nome sulla lapide

(archivio)
(archivio)
di Federica Cappellato
2 Minuti di Lettura
Lunedì 28 Febbraio 2011, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 18:54
PADOVA - sospeso in un limbo tra la terra e il cielo. Da sette anni un uomo in attesa che un padre, una madre, un fratello, un figlio lo riconoscano e gli rendano un nome e un cognome. E con essi la dignit di una morte che, paradossalmente, restituisca legittimità ad una vita.



Dal 2004 uno sconosciuto riposa in una cella frigorifera dell'obitorio dell'Azienda ospedaliera di Padova. Probabilmente uno straniero, ma non c'è certezza. Presumibilmente di mezza età, più giovane che vecchio. Ad indicarlo è un codice, perchè nessuno finora si è fatto avanti per reclamare quel corpo, nessuno è stato in grado di plasmare quel cadavere di un nome e una storia. E da ormai tanti anni quell'uomo dimenticato è lì: chissà se da qualche parte del mondo qualcuno lo sta cercando, magari immaginandolo vivo.



Per questa salma, che ormai potrebbe essere riconosciuta solo attraverso l'esame del Dna, presto scatterà una procedura di tipo giudiziario: se la magistratura, dopo aver effettuato una serie di verifiche, darà il suo placet, il corpo verrà sepolto senza un nome sulla lapide. Per poter procedere alla tumulazione di uno sconosciuto è necessaria una sentenza del Tribunale. Della presenza di quel corpo non identificato, e di un secondo conservato in un frigorifero dell'obitorio ospedaliero dal 2008, è al corrente la Procura che ha incrociato i dati con quelli in possesso della Polizia giudiziaria relativamente alle persone delle quali è stata denunciata la scomparsa. In questo modo si spera di risalire alla loro identità anche se finora le ricerche non hanno dato esito.



Nelle stanze mortuarie dell'Azienda ospedaliera sono depositati anche alcuni pezzi anatomici al vaglio degli inquirenti ma le analisi si presentano ancor più complicate tanto che le speranze di risalire a un nome sono pressochè nulle. Quello dei morti senza generalità è un problema soprattutto degli ultimi anni, accompagnati dal moltiplicarsi nel nostro territorio di stranieri sprovvisti di documenti. A livello nazionale esistono varie banche dati, gestite dalla Polizia e dai Dipartimenti di Medicina legale, dove gli esperti tentano di far luce su questo fenomeno sommerso e triste, cercando con pochi indizi di ricostruire le trame di una vita, di tracciare i lineamenti di un volto, di identificare un corpo anonimo grazie ad un orecchino, un anello, un tatuaggio, un brandello di abito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA