Un italiano da Belluno con i jihadisti
Il padre: "Per me non è più mio figlio"

Munifer Karamaleski
Munifer Karamaleski
2 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Settembre 2014, 12:16 - Ultimo aggiornamento: 12:20
BELLUNO – Integrato, con un lavoro sicuro, una famiglia e una villetta tra le Dolomiti. Eppure Munifer Karamaleski, 25enne macedone da anni residente a Belluno, si è licenziato ed è partito inspiegabilmente per unirsi ai jihadisti in Siria.





"Mi ha soltanto detto che sarebbe tornato in Macedonia per un lavoro migliore", racconta al Corriere della Sera il padre, operaio a Chies d’Alpago che oggi piange un figlio disperso. Il ragazzo è partito nel dicembre scorso e non è più tornato. Inesistenti le comunicazioni con i genitori. Il sospetto che sia stato reclutato dall'Isis in Bosnia è molto forte perché uno dei suoi amici più intimi, Ismar Mesinovic, imbianchino bosniaco di Longarone, è partito lasciando moglie e figli ed è morto in Siria. I Ros di Padova e della Procura di Venezia pensano che Munifer abbia seguito la stessa strada, quella della jihad. Sospetti confermati da Sebil, la sorella di Munafir, che dice di aver parlato col fratello quando era già in Siria. Poi anche lei ha perso i contatti.



Il padre dice di non sapere nulla, poi aggiunge: "Io non ho insegnato questo a mio figlio, non ho insegnato a uccidere... L’Islam non istruisce alla violenza, il Corano parla di pace e di amore. Se davvero è andato a combattere, ha fatto un grosso sbaglio". "Munifer non è più mio figlio, non voglio più avere niente a che fare con lui, non mi interessa sapere se è vivo, ha fatto una scelta sbagliata e adesso voglio contare soltanto sugli altri cinque figli. Lui per me non esiste più".







Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO

© RIPRODUZIONE RISERVATA