Manovra, pensioni: “aggancio” anticipato
Ticket su ricette e pronto soccorso

Manovra, pensioni: “aggancio” anticipato Ticket su ricette e pronto soccorso
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Mercoledì 13 Luglio 2011, 12:57 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 00:35
ROMA - Maggioranza e opposizione tagliano i tempi di approvazione della manovra: il Senato licenzier infatti il decreto entro gioved e la Camera dar il suo voto finale con la fiducia venerd alle 19.



Domani mattina arriverà il maxiemendamento alla manovra, in Aula al Senato, su cui il governo porrà la fiducia.
Il provvedimento, che dovrebbe accogliere le modifiche apportate dalle commissioni Bilancio e Finanze, secondo quanto si apprende da fonti di maggioranza, dovrebbe essere licenziato intorno alle 13,00 per arrivare alle 15,00 alla Camera. Nel corso dei lavori della mattinata, dovrebbe intervenire il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Al momento non sono ancora iniziate le votazioni degli emendamenti nelle commissioni; i lavori dovrebbero proseguire nella notte per dare il via libera al decreto e il mandato al relatore.



Pd, Idv e Udc ribadiscono quindi il loro "no" al provvedimento del governo, ma garantiscono il via libera lampo per rassicurare i mercati. Dopo però, è la richiesta di tutta l'opposizione anche se con sfumature diverse, il premier Silvio Berlusconi se ne deve andare. Intanto nel pdl scoppia il caso degli avvocati.



Avvocati e notai del Pdl: stop a norma su ordini o niente voto. Una raccolta di firme per protestare contro la manovra da domani al voto del Senato (al momento sarebbero circa un'ottantina) è partita fra avvocati e notati del partito. «Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo - assicura un avvocato del Pdl - non la voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti». Un'altra norma contro la quale si stanno alzando le barricate tra i berlusconiani è quella che renderebbe incompatibile l'incarico di parlamentare con quello di sindaco o di presidente di provincia. Solo alla camera gli interessati sarebbero 9 presidenti di provincia e 6 sindaci. «E state pur certi - si assicura ancora nel Pdl - che anche quella norma deve saltare se vogliono che votiamo la manovra».



«Da avvocato ritengo che sia una norma che merita un approfondimento ulteriore. Non mi sembra materia da inserire in un decreto», commenta l'avvocato-ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Ritengo che la protesta degli avvocati - conclude La Russa - non sia affatto irragionevole».



Verrà riscritto un nuovo emendamento sugli ordini professionali: lo ha annunciato il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, uscendo dallo studio del Presidente del Senato, Renato Schifani. Nell’emendamento ci dovrebbe essere una distinzione tra gli ordini professionali che sostengono l’esame di Stato e quelli che non lo sostengono.



«È veramente il colmo. Mentre l'opposizione responsabile limita il proprio ruolo emendativo, e presenta poche e qualificate modifiche a una manovra sbagliata e ingiusta, dagli avvocati parlamentari del Pdl, da quelli che fanno parte della maggioranza, arrivano minacce di votare no perché nel documento è inserita una norma generica in cui si parla della liberalizzazione delle professioni e si fa riferimento all'abolizione degli ordini». Lo afferma Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd.



Pensioni: anticipato l'aggancio alle aspettative di vita. Viene anticipato al primo gennaio 2013, dal primo gennaio 2014, l’aggancio dell’età pensionabile alle aspettative di vita. In base alla norma, precisa la relazione tecnica, l’aumento dei requisiti è stimato in 3 mesi in quanto assorbe l’incremento della speranza di vita registrato nel triennio precedente risultante superiore (4 mesi); per i successivi adeguamenti triennali dal 2016 la stima dell’adeguamento è pari a 4 mesi fino a circa il 2030 e intorno a tre mesi fino al 2050. Questo comporta un adeguamento cumulato, ad esempio al 2050, pari a circa 3 anni e 10 mesi.



Sale dal 45 al 70% rispetto al testo originario l’indice di indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Lo prevede un emendamento del relatore alla manovra presentato in commissione Bilancio del Senato. Confermato la piena indicizzazione inferiori a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo, ciò di circa 2.380 euro mensili.



Contributo di solidarietà fino al 2014 per le cosiddette pensioni d'oro, cioè superiori ai 90 mila euro annui. Lo prevede un emendamento del relatore alla manovra depositato in commissione Bilancio del Senato. Il contributo ammonta al 5% per la parte eccedente i 90.000 euro, e del 10% per la parte eccedente i 150.000 euro.



Ticket di 10 euro sulle ricette mediche e di 25 euro per gli interventi del pronto soccorso in codice bianco saranno in vigore da lunedì prossimo, cioè dall’entrata in vigore della manovra. Lo prevede uno degli otto emendamenti del relatore presentati in commissione Bilancio.



Cambia l’imposta di bollo sul dossier titoli: secondo l’ultima versione del relatore alla manovra, sarà di 34,20 euro per i depositi sotto i 50.000; 70 euro tra 50.000 a 150.000; 240 euro da 150.000 a 500.000 euro; 680 euro per depositi superiori ai 500.000 euro. Poi dal 2013 tra 50.000 e 150.000 si pagheranno 230 euro; tra 150.000 e 500.000 780 euro e 1.100 euro per depositi oltre i 500.000 euro. La relazione spiega che la norma riguarderà circa 22 milioni di titoli con un recupero di gettito su base annua di circa 897 milioni per i primi due anni e circa 2.525 milioni per gli anni a partire dal 2013.



«Dopo la Manovra bisogna aprire una fase politica nuova per far riprendere il cammino al paese. Per noi la strada maestra sono le elezioni ma noi siamo pronti a considerare, anche se non sembrano probabili gli spazi, una fase di transizione per cambiare la legge elettorale», ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, oggi a Beirut nell'ambito del suo giro in Medio Oriente, che chiede le dimissioni del Governo dopo l'ok alla Manovra.



«Serve una fase nuova - sostiene Bersani - con nuovi protagonisti e non con chi ci ha portato fin qui. Il nostro senso di responsabilità mostrato davanti alla Manovra ci dà la forza per dire che noi non siamo d'accordo con la politica economica di questo governo che è sempre stata sbagliata». E quindi per

Bersani «c'è un problema politico: l'assenza di un governo capace di chiamare gli italiani ad un cambiamento. Con la Manovra purtroppo non risolveremo tutto».



«Berlusconi si deve dimettere al più presto perché la sua latitanza politica è un brutto segnale per i mercati e rende scarsamente credibile il nostro Paese», ha detto Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd a Radioanch'io. «Il premier - ha aggiunto Finocchiaro - è pienamente consapevole del fatto che la sua permanenza al governo va a detrimento dell'intera nazione. Il problema delle dimissioni del governo non si pone solo con la crisi - ha sottolineato la capogruppo del Pd - perché da anni sta contribuendo con le sue scelte alla tendenza negativa dell'economia italiana. Con l'impegno ad approvare la manovra in tempi rapidissimi - ha ribadito l'esponente Pd - le opposizioni hanno dato una prova di responsabilità e di serietà eccezionale nella storia politica del Paese, visto che il governo non è all'altezza della situazione ed ha varato una manovra che non è per nulla condivisibile».



«Meglio una manovra orribile per salvare il Paese dalla speculazione dei mercati, piuttosto che nessuna manovra». Massimo Donadi dell'Idv conferma il suo fermo no alle proposte economiche del governo, ribadendo la disponibilità delle opposizioni ad approvare i conti pubblici entro la settimana «visto che l'Italia è sotto attacco». Secondo il capogruppo alla Camera dell'Idv governo e maggioranza stanno introducendo nuove tasse nel Paese per almeno 30 miliardi. A questo si deve aggiungere la «tassa sui risparmi, soprattutto quelli più piccoli».



Un governo di responsabilità nazionale subito dopo il varo, senza ostruzionismi, della manovra economica. È questo il percorso che propone il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, intervistato da Il Mattino, che esprime un giudizio estremamente positivo del ruolo svolto fin qui dal Quirinale. Il nuovo governo, sostiene, dev'essere «guidato da una personalità di spicco e di grande prestigio internazionale». Per il segretario centrista, «ci troviamo di fronte ad uno sfaldamento della maggioranza: il Pdl va in frantumi, la Lega è attraversata da forti fibrillazioni, poi sul presidente del Consiglio certo pesano anche le vicende del suo gruppo editoriale e lo stesso ministro dell'Economia non vive un momento facile. Tutto questo ha un riverbero forte sull'opinione pubblica, non solo in Italia ma anche all'estero».



Le Regioni condividono la necessità di varare una manovra correttiva «da approvarsi in tempi ristrettissimi per rispondere in termini autorevoli alla speculazione finanziaria». È questo, in sintesi, da quanto si apprende, il contenuto del documento che i governatori stanno presentando in questi minuti al governo al ministero dell'Economia. I presidenti evidenziano però, «l'iniquità della manovrà che può pregiudicare i livelli dei servizi erogati sul territorio».
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