Lucia Manca è morta: riconosciuta
dal dna di un dente e da uno spazzolino

Lucia Manca e la casa di Marcon nella quale abitava
Lucia Manca e la casa di Marcon nella quale abitava
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Giovedì 3 Novembre 2011, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 23:34
VENEZIA - di Lucia Manca, la bancaria scomparsa dei casa alcuni mesi fa a Marcon (Venezia), il cadavere ritrovato a Cogollo del Cengio (Vicenza). La conferma arrivata dai carabinieri del Ris di Parma che hanno comparato il dna di un dente del corpo trovato durante alcuni lavori vicino a un ponte nel Vicentino con uno spazzolino da denti appartenuto alla bancaria. Gli investigatori hanno già informato i familiari di Lucia Manca, di cui non si avevano più notizie dal 7 luglio e la cui vicenda è da tempo al centro delle cronache.



Le analisi del Ris sono state rese particolarmente complicate dal fatto che i resti del corpo ritrovato nel vicentino non hanno consentito di fare una ricerca del profilo del Dna su parti di epidermide o elementi biologici. Si è così dovuto procedere all'analisi delle strutture ossee del cadavere, comparando poi il risultato con un reparto appartenente alla bancaria.



In giornata è previsto una riunione in Procura della Repubblica a Venezia per fare il punto delle indagini e stabilire le eventuali competenze tra la procura di Venezia - che aveva aperto un fascicolo sulla scomparsa di Lucia Manca, denunciata dal marito Renzo Dekleva - e quella di Vicenza, che aveva aperto un'inchiesta in relazione al ritrovamento del corpo, quando la sua identità era ancora sconosciuta, a Cogollo del Cengio.



Il referto del Dna è stato consegnato dal Ris di Parma ai carabinieri di Vicenza, che poi l'hanno recapitato alle procure di Vicenza e Venezia. Il Ris ha lavorato per le comparazioni su un dente della donna e sulla struttura ossea e su pezzettino di pelle del cadavere ritrovato a Cogollo del Cengio (Vicenza). I reperti biologici sono stati comparati poi con uno spazzolino da denti appartenuto alla veneziana scomparsa. Gli accertamenti del Ris non hanno ancora stabilito come la donna sia morta, escludendo comunque tracce di traumi o armi da taglio. Rimane ancora da chiarire anche da quanto tempo il cadavere si trovava nella radura a Cogollo del Cengio. Su questo fronte sta ancora lavorando l'entomologo.



Nei prossimi giorni i carabinieri di Vicenza consegneranno agli inquirenti veneziani un cassonetto che era stato posto sotto sequestro il 6 ottobre scorso, dopo la scoperta del cadavere da parte della guardia forestale. Gli investigatori non escludono che possa essere stato gettato inavvertitamente nel contenitore, oltre a ramaglie a foglie, anche qualche oggetto appartenuto alla vittima, raccolto senza saperlo durante la pulizia della zona.



Non è escluso che la competenza sulla vicenda sia della procura veneziana che, dopo la denuncia di scomparsa di Lucia Manca da parte del marito, con il quale ci sarebbero stati forti momenti di crisi, sta procedendo per sequestro di persona; un reato ben più grave da quello di occultamento di cadavere per il quale stava lavorando la magistratura vicentina dopo il ritrovamento dei resti di una persona in quel momento senza identità.



Resta l'ipotesi di reato di sequestro di persona e al momento non ci sono indagati nell'inchiesta della procura di Venezia. Lo si apprende da fonti vicine agli inquirenti ed investigatori. Il fascicolo a capo della Procura di Venezia, retta da Luigi Delpino, non ha cambiato ipotesi di reato, al momento, perché nell'indagine condotta dalla Pm Francesca Cupri manca al momento la causa della morte della donna, che nel caso fosse di natura violenta potrebbe inquadrare l'ipotesi di omicidio. I consulenti della procura hanno chiesto una sessantina di giorni per stabilire le cause del decesso.



Altri due aspetti ritenuti fondamentali per i carabinieri di Venezia e Vicenza che indagano in parallelo con le due procure - quella berica è titolare dell'inchiesta per occultamento di cadavere - è il come il cadavere sia giunto a Cogollo del Cengio e dove la donna sia morta o nell'ipotesi più terribile uccisa. Solo allora i militari potrebbero stabilire chi abbia occultato il cadavere ed eventualmente ucciso la bancaria. È quasi certo che nei contatti tra le Procure di Venezia e di Vicenza di queste ore si stia stabilendo il modus operandi e che già nel breve tutta l'inchiesta passi in carico al capoluogo lagunare. Il fascicolo della Procura di Venezia riguarderebbe così le ipotesi di sequestro di persona ed occultamento di cadavere e l'indagine affidata ai carabinieri veneziani.