Esplode la rabbia, proteste e barricate
Arrestati 4 sciacalli, 300 milioni di danni

Esplode la rabbia, proteste e barricate Arrestati 4 sciacalli, 300 milioni di danni
5 Minuti di Lettura
Domenica 12 Ottobre 2014, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 16:45
GENOVA - Notte relativamente tranquilla dopo gli ultimi giorni di angoscia e paura iniziati giovedì sera con l'esondazione dei principali torrenti cittadini.

Precipitazioni diffuse sopratutto nel ponente di Genova e in Valpolcevera, ma, a parte qualche piccolo allagamento della sede stradale, non hanno provocato particolari problemi. La zona in cui è piovuto maggiormente la scorsa notte è quella di Prà, dove sono caduti circa 23 millimetri di pioggia ma non si sono registrate emergenze. Vigili del fuoco e polizia municipale, insieme alla Protezione civile, hanno presidiato il territorio, pronti ad intervenire. Sono inoltre proseguiti gli altri interventi in città da parte dei mezzi di soccorso iniziati nelle scorse ore. Sono stati registrati anche altri piccoli smottamenti o frane che non hanno però creato problemi. In mattinata cielo sereno, ma peggioramenti, in base alle previsioni di ieri, sono attesi a partire dalla sera.









Arrestati quattro sciacalli. I carabinieri hanno arrestato quattro sciacalli che rubavano generi alimentari, detersivi e cosmetici tra gli scaffali dei negozi alluvionati di via Cesarea e via Granello, a pochi passi dalla centrale via Venti Settembre, in uno dei punti maggiormente colpiti dall'esondazione del Bisagno. In manette sono finiti quattro uomini di origini romene di 19, 23, 38 e 51 anni. Dovranno rispondere del reato di furto con l'aggravante dello sciacallaggio. Proprio per prevenire questo genere di reati e tutelare i commercianti già duramente colpiti dall'alluvione, le forze dell'ordine hanno organizzato servizi di controllo appositi giorno e notte nelle zone più devastate. Dall'inizio dell'emergenza sono già 14, tutti cittadini dell'Est Europa, gli sciacalli finiti in manette.



Barricate in strada per protesta. Circa 200 persone hanno creato ieri sera in via Bobbio, nei pressi dello stadio di Marassi, una barricata con masserizie alluvionate per protestare contro il mancato intervento dei mezzi che avrebbero dovuto rimuoverle. La protesta ha bloccato il traffico e non sono mancati momenti di tensione con gli automobilisti. Per non far degenerare la situazione, la polizia ha inviato sul posto anche agenti del reparto mobile. Questura e prefettura hanno avviato una mediazione con i cittadini, ed è stata concordata la fine della protesta in cambio dell'arrivo di ruspe per rimuovere le masserizie.



Genova nel dramma. Tra venerdì e sabato notte di paura, con le strade di nuovo allagate da un'altra tempesta di pioggia, tuoni e fulmini, due linee ferroviarie interrotte dalle frane, frazioni isolate, altre case evacuate (100 sfollati). Resta molto critica e preoccupante per le pessime previsioni meteo la situazione a Genova e nei Comuni vicini, colpiti fin da giovedì notte dalla devastante alluvione che ha ucciso l'infermiere Antonio Campanella e devastato un largo pezzo della città. Sale il bilancio dei danni, ora stimati in 300 milioni (200 per la parte pubblica, ha detto il governatore Burlando, oltre 100 per quella privata, dicono le associazioni di categoria) e cresce la paura per una seconda alluvione che potrebbe arrivare nelle prossime ore. L'Arpal ha emesso un bollettino che annuncia nuove, forti precipitazioni fino a lunedì e la Protezione civile ha emanato una nuova Allerta 2, il massimo grado del rischio, fino a lunedì alle ore 24. Restano chiusi parchi, cimiteri, impianti sportivi. Resteranno chiuse lunedì le scuole di ogni ordine e grado. Non solo a Genova, ma anche nelle province della Spezia e Savona.



Protezione civile e "angeli del fango". L'attenzione della Protezione civile, che da ieri ha anche il sostegno dei pontieri dell'Esercito arrivati da Piacenza, si sposta anche a Levante e alle spalle del capoluogo, colpiti da altre precipitazioni che hanno fatto esondare ancora l'Entella a Chiavari e portato al limite il Boate a Rapallo, poi torna a Genova. Dove il sole ha spinto migliaia di giovani, nuovi e vecchi "angeli del fango»", ad aiutare residenti e commercianti nello sfibrante tentativo di provare a tornare normali. Tra loro gli operai dell'Ilva («ringraziamo così la città che ci ha dato i lavori socialmente utili») e il calciatore del Genoa Luca Antonini con la moglie Benedetta. Sporchi di melma come la giovane di 27 anni che si è sentita male mentre spalava ed è ora in rianimazione al Galliera.



Bagnasco: vergognoso che la burocrazia blocchi i fondi. Ha cercato di portare conforto alla sua città il presidente della Cei Angelo Bagnasco, che ha lasciato il Sinodo sulla famiglia per andare a vedere la disperazione. «Non abbiamo più le forze per ricominciare» gli ha detto piangendo una donna schiacciata dalla terza alluvione. «Raccogliete soldi per noi» gli ha invece urlato una commerciante. «Genova reagisce ma non basta - ha replicato Bagnasco - Bisogna fare le opere». Anche lui, come ieri il premier, è stupito dai ritardi: «E' vergognoso che le burocrazie, di qualsiasi tipo, blocchino fondi necessari per questi problemi». Intanto la Cei ha stanziato un milione.



Gabrielli: errori nelle previsioni. La «Superba che resiste», come scrivono a centinaia sul web, ha accolto oggi anche il capo della protezione civile Franco Gabrielli che ha chiesto la massima attenzione «perché siamo in piena emergenza» e ha invitato le istituzioni a stare vicine ai cittadini. Gabrielli ha parlato delle polemiche sulla mancata allerta: «C'è stato un errore nelle valutazioni ma non bisogna crocifiggere i previsori». Illustri meteorologi hanno difeso l'Arpal dalle pesanti critiche ricevute. Andrea Giuliacci, del centro Epson: «Nessuno si aspettava che potessero cadere 300 millimetri d'acqua in una zona così circoscritta, anche noi avevamo previsto forti precipitazioni ma non eravamo arrivati a tanto». «Neppure gli Dei potrebbero», qualcuno scrive sul web. La tempesta di pioggia e fulmini che ha colpito Genova ieri si è spostata a levante mettendo paura a Recco, Portofino, Santa Margherita, Rapallo e Chiavari. Ha portato al limite di esondazione i torrenti Boate e Lavagna e fatto esondare l'Entella. Quando si è calmato si sono contate altre strade crollate nell'entroterra del Tigullio, altre frazioni isolate. In serata è andata fino alle Cinque Terre e in Val di Vara, dove è vivo il ricordo per la strage del 2011. Sono stati rinforzati gli argini del Magra e sfollate 24 famiglie a rischio.



Le linee ferroviarie. Lo stillicidio degli smottamenti preoccupa anche Rfi. Una nuova frana ha bloccato tutto il giorno la linea Genova-Ovada, liberata in serata, mentre la pioggia ha frenato il ripristino della doppia linea Genova-Milano e Genova-Torino interrotta da ieri per il deragliamento del Frecciabianca. Forse si riapre domani. Intanto treni deviati a Busalla. La Regione Liguria ha chiesto lo stato di emergenza. Con la speranza di chiudere qui il conto.



Leggi Corriere Adriatico per una settimana gratis - Clicca qui per la PROMO



© RIPRODUZIONE RISERVATA