Voleva diventare vigilessa a Cesena, ha partecipato al bando ed è passata ma alla fine, a pochissimi metri dal traguardo, è stata esclusa. Perché? Troppo bella, così le è stato detto al momento del colloquio attitudinale finale, quello fondamentale per ottenere il rinnovo contrattuale. Elisa Muccioli, 27 anni, infatti, aveva già superato un bando pubblico e aveva già indossato la divisa con un contratto di formazione di 12 mesi. Ma a quanto pare la sua avvenenza fisica sarebbe d'ostacolo al lavoro. E quindi? Non le è rimasto che fare causa al Comune di Cesena perché si è sentita discriminata. Nel ricorso presentato dall'avvocato forlivese Matteo Pavanetto si parla di «una gravissima discriminazione di genere».
La 27enne aveva vinto il bando per diventare vigile urbano: era arrivata al terzo posto. Ha iniziato a lavorare, ha indossato la divisa, ha firmato un contratto a tempo determinato per 12 mesi e attendeva la definitiva stabilizzazione. In quest'anno è stata giudicata idonea a maneggiare delle armi, incaricata al trattamento dei dati. Serviva un'ultima verifica per diventare vigile urbano al 100%: una prova orale, un colloquio attitudinale. Quella verifica non è andata a buon fine perché l’aspirante vigilessa «non aveva raggiunto le competenze tecniche necessarie per svolgere il servizio in autonomia.