Ucraina, arriva l'offensiva russa. Yermak: «Impossibile difendere le nostre città». Le linee del fronte ora sono a rischio

C'è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva

Ucraina, arriva l'offensiva russa. Yermak: «Impossibile difendere le nostre città». Le linee del fronte ora sono a rischio
Ucraina, arriva l'offensiva russa. Yermak: «Impossibile difendere le nostre città». Le linee del fronte ora sono a rischio
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Venerdì 5 Aprile 2024, 13:51

Il fronte di Kiev rischia di crollare sotto la pressione di una nuova offensiva russa, che potrebbe partire a fine maggio o inizio giugno. E le città ucraine a quel punto si troverebbero sguarnite in assenza di sistemi di difesa aerea. A lanciare l'allarme è Andry Yerma, capo di gabinetto Zelensky, in una lunga intervista a Politico. «Il problema per noi è il tempo: vorrei sottolineare che adesso è un momento critico per l'Ucraina. È molto importante che il pacchetto di aiuti venga approvato questo mese (dal Congresso degli Stati Uniti) perchè nel frattempo ci sta costando vite. Il duro colpo che l'Ucraina ha subito nelle ultime tre settimane fa parte della campagna russa in vista di una grande offensiva», ha detto Yermak.

Il fronte

Secondo alti ufficiali ucraini che hanno prestato servizio sotto il generale Valery Zaluzhny il quadro militare è cupo: c'è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva. «Non c'è nulla che possa aiutare l'Ucraina adesso perché non esistono tecnologie in grado di compensare l'Ucraina per la grande massa di truppe che la Russia scaglierà contro di noi.

Noi non disponiamo di queste tecnologie e neanche l'Occidente le ha in numero sufficiente», hanno detto le fonti.

A Bruxelles, dopo il Consiglio Europeo di guerra del mese scorso, si replica al quartier generale della Nato con una ministeriale Esteri che guarda al futuro e mette sul piatto una radicale trasformazione della gestione del conflitto. Perché il sostegno all' Ucraina deve essere «prevedibile» e articolato «sul lungo periodo». Basta dunque con i «contributi volontari» di breve durata e largo a una «istituzionalizzazione» in ambito Nato dello sforzo bellico. Il cambio di passo coincide con i drammatici appelli che, sempre più spesso, provengono da Kiev. Alcuni alti ufficiali, ad esempio, sostengono che la tenuta del fronte sia ormai «a rischio» e che Mosca potrebbe presto «sfondare» in certi settori. Il segretario generale Jens Stoltenberg ha dunque spronato gli alleati a fare di più e, soprattutto, ad accettare un cambio qualitativo dal punto di vista (per così dire) amministrativo. Ovvero ponendo sotto il comando Nato il formato di Ramstein sinora guidato dagli Usa, dato che il «99% delle forniture militari all'Ucraina» viene assicurato dagli alleati. Non solo. Poiché a Kiev servono «risorse fresche» e in fretta, il segretario generale ha confermato di aver proposto la creazione di un fondo di assistenza miliardario che si sviluppi nell'arco dei prossimi cinque anni. Stoltenberg non ha voluto fornire cifre ma diverse fonti diplomatiche - come anticipato dall'Ansa - hanno confermato che si sta parlando di circa 100 miliardi di euro sulla base di contributi proporzionali al Pil di ogni Paese.

Situazione critica

La carenza di munizioni e di missili per la contraerea è giudicata ormai «critica». «Sappiamo che gli ufficiali ucraini al fronte devono prendere decisioni difficili ogni giorno, razionando le munizioni, con la costante preoccupazione che finiscano», sottolinea un alto funzionario della Nato. «E come lo sappiamo noi, lo sanno i russi: è difficile combattere così un conflitto di attrito», aggiunge la fonte, precisando tuttavia che non vi sono segnali d'intelligence sulla capacità di Mosca di mettere a segno «operazioni significative» senza una nuova «massiccia mobilitazione». In Ucraina il sentiment è nettamente più fosco. «Non c'è nulla che ci possa aiutare in questo momento perché non ci sono tecnologie serie in grado di compensare la grande massa di truppe che la Russia probabilmente ci scaglierà contro», assicura a Politico un gruppo di ufficiali legati al comandante destituito Valery Zaluzhny. Quindi si torna al punto di partenza. L' Ucraina reggerà l'urto, in attesa di nuovi aiuti occidentali?

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