Sanatoria scontrini, al via la regolarizzazione con l'Agenzia delle Entrate: ecco come funziona

La norma consente di regolarizzare la mancata certificazione dei corrispettivi da parte dei soggetti con partita Iva, una violazione che ha come sanzione anche la sospensione dell'attività

Sanatoria scontrini, al via la regolarizzazione con l'Agenzia delle Entrate: ecco come funziona
Sanatoria scontrini, al via la regolarizzazione con l'Agenzia delle Entrate: ecco come funziona
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Martedì 3 Ottobre 2023, 20:20

Scontrini e ricevute, al via la regolarizzazione. È stata resa operativa, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di venerdì scorso, la norma che consente di regolarizzare la mancata certificazione dei corrispettivi da parte dei soggetti con partita Iva, una violazione che ha come sanzione anche la sospensione dell'attività. L'Agenzia delle Entrate ha diffuso una nota nella quale spiega che, in base a quanto disposto dal provvedimento, i contribuenti che dal primo gennaio 2022 e fino al 30 giugno 2023 hanno commesso una o più violazioni possono mettersi in regola beneficiando delle sanzioni ridotte previste dal ravvedimento operoso anche se le stesse violazioni sono state già constatate con un processo verbale.

Come funziona

Dopo una prima versione che prevedeva sanzioni minime, il decreto approvato dal consiglio dei ministri il 25 settembre per prorogare gli aiuti sulle bollette ha introdotto la possibilità di regolarizzare una o più mancate certificazioni di corrispettivi tramite l'istituto già esistente del ravvedimento operoso, quindi con sanzioni ridotte secondo lo schema già utilizzato per altri tipi di ritardi, errori o omissioni.

Il sistema è valido anche nel caso in cui le violazioni siano già state constatate dall'amministrazione finanziaria.

È il caso, per esempio, del commerciante che ha ricevuto il pagamento ma non ha poi certificato i corrispettivi (emettendo i relativi scontrini). Rientrano nel perimetro della norma le violazioni già constatate fino alla data del 31 ottobre 2023, purché il ravvedimento sia effettuato entro il 15 dicembre 2023, mentre restano escluse - chiarisce l'Agenzia - quelle per le quali siano state eventualmente già irrogate le sanzioni da parte delle Entrate alla data di perfezionamento del ravvedimento. Inoltre, le violazioni così regolarizzate non saranno considerate nel computo ai fini dell'applicazione della sanzione accessoria di sospensione dell'attività

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